Le tensioni tra l’India e il Pakistan sono alle stelle ormai da settimane e sono sfociate in alcuni attacchi armati: questa mattina, mercoledì 7 maggio 2025, l’esercito indiano ha infatti intrapreso un’operazione militare contro obiettivi “terroristici”, lanciando missili contro il Punjab pakistano e il Kashmir. Il bilancio delle vittime è di almeno oltre 30 morti tra i civili. La comunità internazionale esorta alla moderazione
L’esercito indiano ha lanciato un’operazione militare contro presunti obiettivi terroristici all’interno del territorio pakistano, un’azione che ha provocato la morte di almeno oltre 30 civili, tra cui anche dei bambini. L’attacco, avvenuto nei pressi del Punjab pakistano e nel Kashmir controllato dal Pakistan, segna un’escalation significativa delle tensioni tra India e Pakistan, due nazioni già da tempo in conflitto.
L’operazione di oggi arriva a pochi giorni dopo un attacco suicida avvenuto il 22 aprile in Kashmir, che ha riacceso le fiamme del conflitto tra i due Paesi. L’esercito pakistano ha dichiarato di aver abbattuto cinque aerei indiani in risposta all’attacco, sottolineando la gravità della situazione. Un portavoce militare pakistano ha definito l’azione di Nuova Delhi un “atto di guerra”, promettendo una risposta “forte e decisa”.
L’esercito indiano, in un video divulgato sui social media, ha sostenuto che l’operazione è stata “mirata e misurata”, affermando di non aver preso di mira strutture militari. Tuttavia, i danni riportati includono anche infrastrutture civili, come la centrale idroelettrica Neelum Jhelum, danneggiata negli attacchi. Le autorità locali hanno riferito che vi sono state vittime anche nella città indiana di Poonch, dove otto civili sono stati uccisi e 29 feriti.
Le tensioni tra l’India e il Pakistan sono palpabili non solo sul campo di battaglia, ma anche negli ambienti diplomatici. La comunità internazionale è in allerta, con gli Stati Uniti che hanno esortato entrambe le nazioni a mantenere aperte le linee di comunicazione per evitare un’ulteriore escalation. Il Segretario di Stato americano, Marco Rubio, ha avuto colloqui con i consiglieri per la sicurezza nazionale di India e Pakistan, sottolineando l’importanza di evitare conflitti armati.
In questo contesto, l’Iran ha offerto la propria mediazione, con il ministro degli Esteri iraniano che ha in programma di visitare sia Islamabad che Nuova Delhi. Anche l’Onu ha espresso preoccupazione, con il portavoce del segretario generale Antonio Guterres che ha avvertito riguardo ai rischi di una guerra tra le due potenze nucleari.
Da parte indiana, il Partito del Congresso ha espresso pieno sostegno all’operazione, affermando che l’impegno dell’India nella lotta al terrorismo non può essere compromesso. Il segretario generale del partito, Jairam Ramesh, ha sottolineato la necessità di una risposta ferma dopo gli attacchi terroristici subiti.
Anche la Cina ha espresso preoccupazione per l’escalation, invitando India e Pakistan a mostrare moderazione. Pechino, che mantiene relazioni strette con Islamabad, ha chiesto a entrambe le nazioni di dare priorità alla stabilità e di evitare azioni provocatorie. La situazione rimane tesa e il rischio di ulteriori conflitti è alto, mentre la regione del Kashmir continua a essere un punto focale di tensioni storiche e geopolitiche tra India e Pakistan.
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