Leiji Matsumoto, chi era e quali sono i suoi manga più famosi
Il celebre autore di Capitan Harlock è deceduto a causa di un’insufficienza cardiaca, ma le opere che ha realizzato lo hanno già reso immortale

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Si è spento a 85 anni Leiji Matsumoto, mangaka e animatore famoso in Italia soprattutto per la serie Capitan Harlock. Come annunciato dallo studio di produzione Toei, Akira, questo il vero nome del fumettista, è morto a causa di un’insufficienza cardiaca. Nonostante la tragica scomparsa, le numerose opere che ha creato manterranno vivo il suo ricordo negli appassionati di tutto il mondo. Si tratta, dopotutto, di storie universali, che parlano del ripudio della guerra, che Leiji Matsumoto ha vissuto sulla propria pelle da bambino, e della necessità condurre un’esistenza pacifica. La filosofia di vita del mangaka è riassunta in modo efficace da una risposta che ha dato nel 2015 durante un’intervista con l’emittente nipponica NHK: “Gli esseri umani dovrebbero sforzarsi di proteggere ogni essere vivente e la natura sul nostro pianeta”.

Capitan Harlock, il capolavoro di Leiji Matsumoto
Nella serie Capitan Harlock, senz’altro la più celebre di Leiji Matsumoto, sulla terra regna una pace tossica, più simile all’apatia che all’ideale condizione di armonia ipotizzata dal mangaka. Gli esseri umani, infatti, si sono impigriti a causa dell’automazione e hanno dato sfogo alla propria avidità in modo incontrollato, arrivando a prosciugare quasi del tutto le risorse del pianeta ed attingere da altri corpi celesti tutto il necessario per la sopravvivenza. Nonostante questi problemi siano sotto gli occhi di tutti, quasi nessuno sembra interessato ad affrontarli e i pochi che provano a farlo vengono bollati come fuorilegge. Tra di loro ci sono anche Harlock, ex militare che ha scelto di darsi alla pirateria, e i membri della sua ciurma.
Nel corso della serie, Harlock e i suoi compagni cercano di salvare la Terra dalla minaccia delle mazoniane, una specie aliena che desidera conquistare il pianeta.
Galaxy Express 999
Ambientata nello stesso universo narrativo di Capitan Harlock, Galaxy Express 999 è una serie in parte ispirata al racconto “Una notte sul treno della via lattea” di Kenji Miyazawa. È ambientata in un futuro nel quale esiste una rete ferroviaria che si estende in tutta la galassia, oltre a Megalopolis, una metropoli dal clima controllato nel quale i più ricchi possono vivere fino a duemila anni grazie ai loro corpi meccanici. I meno abbienti, invece, si devono accontentare dei corpi con i quali sono nati.
Il protagonista della storia è Tetsuro (chiamato Masai nella versione italiana dell’opera), un ragazzo povero che vive ai margini della società con la madre. Il suo desiderio è salire sul Galaxy Express 999, il treno spaziale, per raggiungere un pianeta nel quale è possibile ricevere gratuitamente dei corpi meccanici. Durante il viaggio verso il mezzo di trasporto, la madre di Tetsuro viene uccisa da alcuni uomini meccanici, mentre il giovane viene salvato da Maetel (Maisha Hikoshino nel doppiaggio italiano), una donna che gli offre un biglietto gratuito per il Galaxy Express 999. C’è solo una condizione: dovrà farle compagnia durante il viaggio.

Queen Emeralds
Anche Queen Emeralds si inserisce nell’universo narrativo fantascientifico immaginato da Leiji Matsumoto, con tanto di personaggi “presi in prestito” da Capitan Harlock e Galaxy Express 999. Tra i suoi temi principali c’è la libertà, condizione che il protagonista, il giovane orfano Hiroshi Umino, vuole ottenere costruendo una nave che gli permetta di viaggiare nello spazio, lasciandosi alle spalle la Terra, dove le sue giornate trascorrono tra un sopruso e l’altro. Durante un viaggio verso il pianeta Daibar, sul quale si trovano i cristalli energetici di cui ha bisogno per completare il velivolo, si ritrova coinvolto nell’attacco della flotta di Alfries e solo grazie all’intervento tempestivo della nave Queen Emeralds, capitanata dalla sorella gemella di Maetel, gli permette di salvarsi la pelle. In seguito a questo evento, la vita di Hiroshi si intreccia a quella della piratessa.