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Le caratteristiche dei bombardieri russi Tu-22M3

Si tratta di aerei da guerra capaci di trasportare sia testate convenzionali che nucleari. Possono volare per più di settemila chilometri grazie alla presenza di serbatoi supplementari

Nelle scorse ore Kiev ha dichiarato che il suo esercito è riuscito ad abbattere un bombardiere russo Tu-22M3 per la prima volta dall’inizio della guerra. A riferirlo, tramite una nota pubblicata su Telegram. è stato il comandante dell’aeronautica militare Mykola Oleshchuk. “Per la prima volta, unità missilistiche antiaeree dell’Aeronautica Militare, in collaborazione con l’intelligence della difesa di Kiev, hanno distrutto un bombardiere strategico a lungo raggio Tu-22M3, un vettore di missili da crociera Kh-22 utilizzati dai terroristi russi per attaccare pacifiche città ucraine”, ha scritto. Diversa la posizione del ministero della Difesa russo, secondo il quale il bombardiere è precipitato nella regione di Stravropol, nel sud della Russia, a causa di un guasto tecnico. Nello schianto ha perso la vita un membro dell’equipaggio, almeno stando a quanto dichiarato dal governatore regionale Vladimir Vladimirov sul suo canale Telegram.

“Sono state ricevute informazioni aggiornate sull’incidente con un aereo militare russo nel distretto di Krasnogvardeisky. Sfortunatamente, il terzo membro dell’equipaggio è morto. Esprimo le mie condoglianze alla sua famiglia e ai suoi amici. La ricerca del quarto pilota continua”, ha spiegato Vladimirov.

L’origine e le caratteristiche del bombardiere

Nell’ambito dell’attuale guerra tra la Russia e l’Ucraina, i bombardieri a lungo raggio Tu-22M3, noti nella codifica Nato come Backfire, sono stati usati per la prima volta nell’aprile del 2022 per colpire degli obiettivi sul territorio. “Eredi” dei vecchi Tupolev-Tu 22M, sono entrati in servizio nel 1977. La Tupolev, l’azienda aerospaziale che l’ha creato, descrive il velivolo come un “long-range supersonic missile carrier bomber”, ossia un bombardiere portamissili supersonico a lungo raggio. Si tratta di una definizione accurata, soprattutto considerando la capacità dei Tu-22M3 di colpire gli obiettivi presenti nel mare o sulla terraferma usando una vasta gamma di bombe e missili guidati.

Tupolev Tu-22M3 | Photo by Alex Beltyukov licensed under CC BY-SA 3.0 DEED (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.en)

In seguito all’accordo sulla riduzione delle armi strategiche offensive SALT-2, firmato nel 1979 tra Russia e Stati Uniti, la produzione dei bombardieri è stata limitata. Altri velivoli non hanno subito la medesima sorte, perché privi della stessa capacità dei Tu-22M3 di volare per più di settemila chilometri grazie alla presenza di serbatoi supplementari.

Grazie ai due motori a turbogetto NK-25, questi bombardieri sono in grado di raggiungere una velocità massima di 2mila chilometri orari. L’apertura alare può arrivare fino a 34 metri ed è di poco inferiore alla lunghezza complessiva dell’aereo (42 metri). L’altezza, invece, è di 11,05 metri. Quando è vuoto, il bombardiere pesa 58mila kg, mentre arriva a 126 tonnellate a pieno carico.

Le armi caricabili sui Tu-22M3

Nel complesso, sui bombardieri Tu-22M3 possono essere caricate 24 tonnellate di armi. I velivoli sono stati progettati per trasportare sia le testate convenzionali che quelle nucleari, che possono essere caricate all’interno della stiva o agganciate sotto ai piloni delle ali. Tra le armi trasportabili ci sono i missili balistici aria-superficie Kh-15, montabili su un lanciatore rotante nel vano bombe, e i missili da crociera supersonici Kh-32. I nuovi modelli Tu-22M3M (che hanno spiccato per la prima volta il volo nel 2018) possono essere caricati anche con quattro missili ipersonici Kh-47M2 Kinzhal, decine di bombe FAB-250, mine marine e altri ordigni.

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Alessandro Bolzani

Cresciuto a pane e libri, nutro da sempre una profonda passione per la scrittura e il mondo dei media. Dal 2018 sono redattore (o copywriter, come dicono quelli bravi) per alcuni grandi editori italiani occupandomi principalmente di salute e benessere, scienze e tecnologia. Nel 2019 ho debuttato come autore con il romanzo urban fantasy "I guardiani dei parchi", edito da Genesis Publishing.

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