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La figlia di Bayrou denuncia gli episodi di violenza subiti durante l’adolescenza

PARIGI, 23 apr – Il premier francese, François Bayrou, si è dichiarato sconvolto dalle rivelazioni di sua figlia, Hélène Perlant, sulle violenze subite all’età di 14 anni in un campus estivo dell’istituto Notre-Dame de Bétharram. La testimonianza è raccolta nel libro ‘Le Silence de Bétharram’ e riporta l’attenzione su un allarmante sistema di abusi

François Bayrou, il premier francese, si trova attualmente al centro di una tempesta mediatica dopo le rivelazioni scioccanti della figlia, Hélène Perlant. In un’intervista esclusiva a Paris-Match e nel libro “Le Silence de Bétharram”, in uscita domani, Perlant condivide la sua esperienza di violenza subita durante l’adolescenza. A soli 14 anni, è stata vittima di abusi durante un campus estivo organizzato dalla congregazione religiosa di Notre-Dame de Bétharram, già al centro di scandali simili.

La reazione di François Bayrou

Il premier si è detto sconvolto da quanto dalla figlia, dichiarando di non essere mai venuto a conoscenza di quanto accaduto. Fonti vicine a Bayrou rivelano che la notizia ha colpito profondamente il politico, noto per il suo sostegno al valore della famiglia e alla protezione dei suoi membri. Hélène, oggi cinquantenne, ha spiegato di non aver mai discusso della sua esperienza con il padre, probabilmente per proteggerlo dalle conseguenze politiche di una rivelazione così delicata.

Il silenzio delle vittime

Nel corso dell’intervista, Perlant ha affermato: “Ho taciuto per oltre trent’anni. Ho voluto proteggere mio padre, inconsciamente, dai colpi che avrebbe ricevuto nel suo ruolo pubblico”. Queste parole mettono in luce il dilemma che spesso affrontano le vittime di abusi: il silenzio come forma di protezione, a scapito della propria voce e della giustizia.

La risposta del governo e l’importanza della giustizia

La portavoce del governo, Sophie Primas, ha commentato la situazione, esprimendo solidarietà non solo a Hélène, ma anche a tutte le vittime di abusi all’interno dell’istituto Bétharram. Ha descritto il sistema di violenza emerso dalle testimonianze come “piuttosto spaventoso”, sottolineando l’urgenza di affrontare queste questioni con serietà.

Il libro di Alain Esquerre, che raccoglie le testimonianze di diverse vittime di Bétharram, promette di rivelare una realtà inquietante, sollevando interrogativi sul ruolo delle istituzioni religiose e sulla protezione dei giovani.

Redazione

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