Continua la guerra in Ucraina, e con questa si continuano a contare i morti. Dopo quasi due mesi di ‘tregua’, nella notte tra giovedì 27 e venerdì 28 aprile, la Russia è tornata a colpire la capitale dell’Ucraina. Secondo quando diffuso finora, sarebbero stati abbattuti dalla difesa aerea almeno 11 missili, insieme a due droni. Tuttavia, altri missili sono caduti nel centro del Paese, nello specifico a Dnipro e a Uman, provocando vittime e danni. Secondo l’ultimo aggiornamento comunicato dal ministro degli Affari Interni ucraino Igor Klymenko, a Uman, dov’è stato colpito un palazzo di 9 piani, il bilancio delle vittime è salito a 14. Tra queste si contano due bambini. A Dnipro, invece, come riferito dal sindaco Borys Filatov, ci sarebbero 2 morti. A Kiev, invece, nonostante i numerosi danni, non ci sarebbero morti.
Come spiegato dal sindaco della città di Dnipro, Borys Filatov, su Telegram, i missili “hanno nuovamente ucciso alcuni civili a Dnipro. È morta una giovane donna e un bambino di tre anni”. Diversamente, l’aeronautica su Telegram ha dichiarato: “Il 28 aprile 2023, intorno alle 4 del mattino, gli invasori russi hanno attaccato l’Ucraina da aerei strategici Tu-95 dalla regione del Mar Caspio. Le unità missilistiche antiaeree dell’Aeronautica Militare delle Forze Armate dell’Ucraina, in collaborazione con i sistemi di difesa aerea di altri componenti delle Forze di Difesa, hanno distrutto 21 dei 23 missili da crociera Kh-101/Kh-555, oltre a due Uav del livello operativo-tattico”.
Ad essere colpita, però, è stata anche Mykolaiv. Come riportato da Rbc-Ukraine, che ha citato Klymenko, “le truppe russe hanno lanciato un massiccio attacco missilistico contro l’Ucraina”. Quello di Kiev, inoltre, era il primo attacco alla città da 51 giorni: nella capitale non cadevano missili dall’inizio di marzo. A commentare gli attacchi anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che su Telegram ha scritto: “Questo terrore russo deve affrontare una risposta equa da parte dell’Ucraina e del mondo. E lo farà. Ogni attacco del genere, ogni atto malvagio contro il nostro Paese e il nostro popolo avvicina lo stato terrorista al fallimento e alla punizione, non viceversa, come pensano. Non dimenticheremo alcun crimine, non permetteremo a nessun invasore di sottrarsi alla responsabilità“.
Secondo quanto affermato dal ministro della Difesa Oleksii Reznikov, i preparativi per la controffensiva ucraina “stanno per finire”. Le truppe, infatti, sarebbero pronte ad avanzare: “Non appena ci sarà la volontà di Dio, il tempo e una decisione dei comandanti, lo faremo“.
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