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Javier Milei ritira l’Argentina dall’Oms

L’Argentina di Javier Milei annuncia il ritiro dall’Organizzazione Mondiale della Sanità: motivi e conseguenze

L’Argentina ha deciso di ritirarsi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), seguendo l’esempio degli Stati Uniti e motivando la scelta con critiche alla gestione della pandemia di Covid-19 da parte dell’agenzia delle Nazioni Unite. Questa decisione, più simbolica che economica, è stata annunciata dal portavoce del presidente Javier Milei, che ha sottolineato le divergenze profonde sulla gestione della salute globale.

Javier Milei ritira l’Argentina dall’Oms, perché?

Il portavoce Manuel Adorni ha dichiarato che l’Argentina non accetterà interferenze nella propria sovranità da parte di organismi internazionali. Ha criticato l’OMS per aver imposto il lockdown più lungo della storia, accusandola di mancanza di indipendenza e di essere influenzata politicamente da alcuni Stati, con un chiaro riferimento alla Cina e all’accesso ai dati sulla pandemia.

A livello finanziario, il ritiro dell’Argentina dall’OMS avrà un impatto minimo. Il paese ha contribuito con circa 8,75 milioni di dollari tra il 2022 e il 2023, rappresentando solo lo 0,11% del bilancio totale dell’OMS. Per il ciclo 2024-2025, era previsto un contributo di 8,25 milioni di dollari, a fronte di un bilancio complessivo dell’agenzia pari a 6,83 miliardi di dollari.

Javier Milei ritira l’Argentina dall’Oms | ANSA/PRESIDENZA ARGENTINA – Newsby.it

 

Tuttavia, la stragrande maggioranza del budget dell’OMS proviene da contributi volontari, e l’Argentina non ha effettuato donazioni significative negli ultimi anni. Già nel 2023, Buenos Aires aveva rifiutato di aderire a un nuovo protocollo sulle pandemie, anticipando la sua intenzione di lasciare completamente l’agenzia.

In un comunicato ufficiale, il governo argentino ha accusato l’OMS di aver promosso quarantene prolungate senza basi scientifiche, causando una delle più gravi crisi economiche della storia mondiale. L’amministrazione Milei sostiene che l’impatto economico delle restrizioni sanitarie abbia superato i benefici in termini di contenimento del virus. La decisione del governo argentino solleva interrogativi sul futuro delle politiche sanitarie nazionali e sulla cooperazione internazionale, in un momento in cui la collaborazione tra paesi è fondamentale per affrontare emergenze sanitarie globali.

La decisione di Milei riflette l’ideologia dell’attuale presidente argentino, che si definisce anarco-capitalista ed è un fervente sostenitore di Donald Trump. Il 20 gennaio, appena insediatosi, Trump ha firmato un ordine esecutivo per il ritiro degli Stati Uniti dall’OMS, criticando aspramente la gestione della crisi sanitaria globale. Questo gesto ha avuto ripercussioni significative sulla comunità internazionale, poiché gli Stati Uniti erano il principale finanziatore dell’OMS, e la loro uscita ha lasciato un vuoto nei finanziamenti per le iniziative sanitarie globali.

Milei è stato inoltre il primo leader straniero a visitare Trump nella sua residenza di Mar-a-Lago, in Florida, dopo la vittoria del repubblicano alle elezioni di novembre. Questo incontro ha rafforzato il legame tra i due leader, che condividono visioni simili su temi di politica estera, economica e sanitaria.

Il ritiro dell’Argentina dall’OMS potrebbe influenzare altre nazioni, specialmente tra quelle che hanno espresso dubbi sulla gestione delle crisi sanitarie globali. L’assenza dell’Argentina potrebbe anche ridurre il peso politico della regione nelle decisioni sanitarie internazionali, lasciando maggiore influenza ai grandi attori mondiali come Cina e Unione Europea. Nel frattempo, l’amministrazione Milei dovrà affrontare le sfide di garantire una gestione sanitaria efficace, senza il supporto di uno degli organismi sanitari più influenti del mondo.

Se questa scelta rappresenterà un atto di indipendenza strategica o un isolamento politico sarà chiaro solo nei prossimi anni. La risposta della comunità scientifica internazionale sarà fondamentale per valutare gli effetti a lungo termine di questa decisione, in un periodo in cui la cooperazione e la ricerca condivisa sono essenziali per affrontare nuove minacce sanitarie globali.

Giulia De Sanctis

Laureata in Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico Contemporaneo, collaboro attivamente con riviste e testate web del settore culturale, enogastronomico, tempo libero e attualità.

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