Secondo molte ricostruzioni giornalistiche, ciò aveva messo Haniyeh in contrasto con la leadership di Hamas nella Striscia di Gaza, in particolare con Yahya Sinwar, il capo di Hamas a Gaza, che ha sempre sostenuto la necessità di logorare l’esercito israeliano, indipendentemente dalle devastazioni e dalle perdite civili.
L’uccisione di Haniyeh indebolisce quindi la posizione di chi all’interno di Hamas era pronto a negoziare. Questo effetto sarà evidente nel breve periodo, poiché sia Hamas sia l’Iran (il paese che ospitava Haniyeh e che ha subìto l’attacco mirato israeliano) cercheranno di vendicarsi contro Israele.
Ma le conseguenze potrebbero perdurare anche nel medio e lungo periodo: Haniyeh era formalmente il capo del Politburo di Hamas, il consiglio di 15 membri che prende le decisioni politiche del gruppo, con sede in Qatar.
In condizioni normali, all’interno di Hamas inizierebbe ora una lunga trattativa per trovare un sostituto, ma ciò sarà estremamente difficile, dato che molti leader di Hamas sono stati uccisi nei recenti conflitti e altri, come Sinwar, vivono in clandestinità, probabilmente ancora nella Striscia di Gaza, rendendo molto difficile contattarli.
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