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India, musica al posto dei clacson: da dove nasce l’idea del governo

Musica di flauti, violini e organetti al posto dei fastidiosissimi clacson per risolvere il problema dell’inquinamento acustico. Questa l’originale idea lanciata dal ministro dei trasporti indiano Nitil Gadkari. L’India infatti, è caratterizza da un traffico caotico e assordante, il risultato dei milioni di auto, motorini, taxi e rickshaw che affollano le vie cittadine. Il rumore emesso dai veicoli è poi amplificato dal clacson, visto da molti come l’unico strumento per farsi strada nella ressa urbana.

Già due anni fa, una ragazzina di undici anni di Mumbai, aveva scritto ad Anand Mahindra, fondatore della Mahindra Group, una delle case automobilistiche leader del mercato indiano, chiedendogli di inventare qualcosa per ridurre l’inquinamento acustico da clacson. L’idea era quella di inserire nelle automobili un dispositivo che impedisse al clacson di attivarsi più di una volta ogni dieci minuti, e che limitasse il suono a tre secondi.
Quando ricevi un messaggio come questo, anche se sei alla fine di una giornata pesante, la stanchezza svanisce”aveva scritto l’amministratore delegato postando la lettera su twitter. “So di lavorare per persone come Mishra e per tanti altri che, come lei, chiedono un mondo migliore”.

 

Gli effetti dell’inquinamento acustico su persone e animali

La maggior parte delle persone è esposta a infiniti rumori nella vita quotidiana, ma il loro impatto sulla nostra salute è molto peggiore di quanto non si pensi.

Il traffico, in particolare, rappresenta una fonte primaria di rumore, soprattutto nelle aree urbane. Secondo il report dell’EEA colpisce quasi 70 milioni di europei costantemente sottoposti a livelli di rumore che superano i 55 decibel. L’esposizione continua a questi livelli di rumorosità può innescare una serie di conseguenze sull’organismo quali stress, nervosismo e aggressività, disturbi del sonno e di concentrazione. Secondo l’OMS inoltre, un’esposizione prolungata a un livello elevato di rumore può contribuire all’insorgenza di malattie cardiovascolari.

Occorre ricordare inoltre che l’inquinamento urbano non ha effetti solo sui cittadini ma anche sul patrimonio faunistico. Numerose ricerche scientifiche hanno fatto emergere come il rumore eccessivo provochi conseguenze anche gravi sulle specie animali, quali perdite uditive, incapacità di prestare attenzione ai segnali ambientali, fondamentali per la sopravvivenza. Troppo rumore causa anche una perdita dell’orientamento con conseguenti effetti comportamentali, quali problemi nella riproduzione e abbandono territoriale.

Giulia Martensini

Classe '89, sono laureata in Giornalismo e Cultura Editoriale e mi occupo da diversi anni di redazione di contenuti per l'online e articoli in ottica SEO. Nata a Brescia, ho vissuto a Parma e Milano con una parentesi di 10 mesi a Salamanca. Lettrice accanita ed ex attivista di Greenpeace Italia, scrivo soprattutto di attualità, sostenibilità e cultura.

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