Gran Bretagna: prima del lockdown scatta la festa in strada a Londra

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Poche ore prima dell’entrata in vigore del lockdown in tutta la Gran Bretagna, a Londra si è scatenato un party a Oxford Street. Un sabato sera di festa, balli e musica per un gruppo di giovani che si è radunato in una delle vie centrali della capitale inglese. Il video mostra la festa senza distanziamento sociale, in molti sono anche senza mascherina.

Festa a Londra: i motivi dello scalpore

Immagini che hanno creato grande scalpore. Anche perché girate a poche ore dalla diffusione della notizia di una mutazione del Coronavirus che preoccupa. E che proviene proprio dalla Gran Bretagna. La chiamano “variante inglese”, perché i primi focolai accertati si sono verificati a Londra e nel Sud-Est dell’Inghilterra. È un virus più aggressivo, capace di propagarsi in maniera più fitta e veloce. E anche per questo le polemiche per le immagini festose e poco responsabili della cittadinanza hanno fatto discutere.

In seguito a queste vicende, l’attenzione sul piano internazionale è aumentata a dismisura in questi ultimi giorni. La preoccupazione è arrivata anche in Italia, tanto che il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha confermato, nella giornata di domenica, l’intenzione di interrompere i voli da e per la Gran Bretagna dopo che la “variante inglese” del Coronavirus è stata isolata su una paziente italiana proveniente da Oltremanica.

Gran Bretagna: perché la variante del Covid fa paura

A riflettere sulla pericolosità del nuovo ceppo di Coronavirus che si sta diffondendo in Gran Bretagna è stato anche Gianni Rezza, direttore generale del Dipartimento di prevenzione del Ministero della Salute: “La variante di Sars-CoV2 che sta circolando in questo momento a Londra e nel Sud-Est dell’Inghilterra presenta delle mutazioni sulla proteina di superficie del virus, la cosiddetta spike“.

Una pericolosità, quella della spike, che Angelo Pan, direttore del reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale di Cremona, aveva inquadrato già in ottobre in un’intervista a Luca Perillo. “Il virus non si è indebolito rispetto a prima – aveva detto il medico –. È patogeno allo stesso modo. Le sequenze virali sono le stesse. Sono aumentate le ‘punte’, le ‘spike’. Queste lo rendono più ‘appiccicoso’, più facilmente trasmissibile“. Un rischio che ora tocca da vicino la Gran Bretagna, anche se non tutta la sua popolazione sembra rendersene conto.

Redazione

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