Giappone, l’inverno demografico non conosce fine. Ma i residenti stranieri sono sempre di più

Dato il consistente declino demografico, il Paese si prepara ad accogliere sempre più immigrati per equilibrare la situazione economica e la produzione lavorativa

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Newsby Matilde Brizzi 26 Luglio 2023

Per la prima volta nella storia, il numero di cittadini giapponesi è diminuito in tutte le prefetture del Paese. Al contempo, il numero di residenti stranieri è in aumento e si sta avvicinando ai 3 milioni, contribuendo a mantenere un equilibrio dato l’inverno demografico e, secondo gli ultimi dati governativi, a sostenere le comunità.

L’inverno demografico senza fine

La popolazione del Giappone è in costante declino dal suo boom economico degli anni ’80 e il suo tasso di fecondità di 1,3 è molto al di sotto del tasso di 2,1, ossia quello richiesto per mantenere una popolazione stabile, in assenza di immigrazione. Fortunatamente quest’ultima sta crescendo.

Il primo gennaio di quest’anno il numero di persone con cittadinanza giapponese ammontava a 122,4 milioni, con un calo di 800.523 rispetto al 2022 e, secondo quanto riferito lo scorso mercoledì dal Ministero degli Affari Interni e delle Comunicazioni, è la più grande diminuzione registrata dal 1968.

Inaspettatamente, il calo della popolazione sta volta ha interessato tutte le 47 prefetture, a partire dalla città di Okinawa, che però gode di un tasso di natalità relativamente alto, nonostante non sia annoverabile tra i centri maggiori.

L’immigrazione però è in crescita, soprattutto nella capitale

Nel frattempo, il numero di stranieri in possesso di carte di soggiorno è aumentato di quasi 300mila unità, raggiungendo i 2,99 milioni a livello nazionale. Questa cifra è aumentata per la prima volta in tre anni, grazie alla ripresa degli spostamenti transfrontalieri dopo la pandemia, ed è la maggiore registrata dal 2013.

Anche il fenomeno di aumento dell’immigrazione, che potrebbe riequilibrare il declino demografico del Paese, si è verificato in ogni prefettura giapponese. Tokyo, che ospita il maggior numero di residenti, ha registrato la crescita più consistente, con un incremento di 63.231 unità, per un totale di 581.112 persone straniere. Mentre il numero di cittadini giapponesi a Tokyo è diminuito, l’aggiunta di residenti stranieri ha aumentato la popolazione complessiva della prefettura, che oggi ammonta a quasi 14 milioni di abitanti, un 12 % delle persone complessivamente presenti nel Paese.

Parte dello Skyline della capitale del Giappone con una torre che svetta sul lato destro della foto
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Il peso degli immigrati in Giappone

Sulla totalità di 1.747 comuni giapponesi, 1.499 di questi – ovvero l’85,8 % – hanno registrato un aumento di residenti stranieri.

Si prevede che questi nel 2067 rappresenteranno il 10,2% della popolazione, secondo una stima dell’Istituto nazionale di ricerca sulla opolazione e la sicurezza sociale. Questo significa che i residenti stranieri diventeranno una parte importante della vita non solo nelle grandi città – fenomeno già in corso da decenni – , ma anche nelle aree rurali, le quali occupano più del 70 % del Giappone.

Il governo è pronto ad accogliere più residenti stranieri

Secondo le stime della Japan International Cooperation Agency, per raggiungere gli obiettivi di crescita economica che il governo si è prefissato per i prossimi vent’anni, esso dovrà essere in grado di accogliere 6,74 milioni di lavoratori nati all’estero entro il 2040, quasi quadruplicando il numero di persone presenti nel Paese nel 2020.

Oggi si registra che quasi il 60 % dei cittadini giapponesi abbia un’età compresa tra i 15 e i 64 anni, e che, benché il tasso di natalità stia leggermente aumentando per la prima volta negli ultimi vent’anni, il numero di bambini giapponesi di età inferiore ai 15 anni sta ancora diminuendo. Questo significa meno lavoratori futuri, per questo il paese del Sol Levante, che dà estrema importanza al lavoro e alla crescita economica e professionale, si sta preparando ad ospitare sempre più workers da tutto il mondo.

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