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Germania, la Cdu-Csu ha registrato il peggior risultato di sempre

Secondo un conteggio ufficiale provvisorio annunciato stamattina dalla Commissione elettorale federale, il partito socialdemocratico Spd ha vinto le elezioni amministrative in Germania con il 25,7% dei voti, superando di pochi punti il blocco conservatore Cdu-Csu (24,1%) e distanziando di molto sia i Verdi (14,8%) che il partito liberale Fdp (11,5%). L’Afd e la Linke si sono posizionati in fondo alla classifica, rispettivamente col 10,3% e il 4,9% delle preferenze. Il nuovo governo dovrà nascere entro Natale e la sua composizione è tutt’altro che scontata. È vero che in passato i socialdemocratici hanno escluso un nuovo governo di grande coalizione con la Cdu, tuttavia, in assenza di altri accordi, anche questo scenario potrebbe concretizzarsi. Al momento sembra più probabile un’alleanza fra l’Spd, i Verdi e la Fdp. L’unica certezza è che nessuno dei partiti sembra intenzionato ad allearsi con l’estrema destra, rappresentata dall’Afd. Per il resto, tutto può ancora accadere.

La débâcle della Cdu-Csu

Pur essendosi posizionato al “secondo posto”, il partito della Cancelliera uscente, Angela Merkel, è uscito molto ridimensionato da queste elezioni. Per il blocco conservatore, infatti, il 24,1% è il risultato peggiore della sua intera storia. Le ragioni di questo insuccesso vanno cercate nell’assenza di un nome forte in grado di reggere sulle proprie spalle la pesante eredità di Angela Merkel, ma anche nella gestione dell’emergenza Covid-19. Dopo essere stata l’esempio da seguire nei primi mesi della pandemia, Berlino non è riuscita a gestire altrettanto bene la campagna vaccinale nel 2021. Negli ultimi mesi la situazione è migliorata, certo, lo scorso marzo la distribuzione del vaccino procedeva a rilento in Germania, con appena il 2% della popolazione immunizzata in un mese. Nello stesso periodo, la lentezza nell’introduzione di misura di sicurezza come l’utilizzo obbligatorio delle mascherine aveva contribuito a una risalita dei contagi.

Le difficoltà economiche della Germania

Anche la situazione economica della Germania ha contribuito al risultato alle urne della Cdu-Csu. Risale a pochi giorni fa la notizia che l’istituto Ifo ha abbassato dal 3,3% al 2,5% le previsioni di crescita per il 2021. Anche se è previsto un lieve calo della disoccupazione (dal 5,6% al 5,1%), le diseguaglianze economiche sembrano destinate a crescere, anche a causa della crisi di alcuni settori (legata, in parte, a quella dei semiconduttori). Anche uno dei cavalli di battaglia, lo “schwarze null” (deficit zero), sta contribuendo al declino dell’economia tedesca. Questa misura, infatti, non ha consentito gli investimenti nelle infrastrutture, creando parecchi problemi, soprattutto nella gestione delle emergenze. È sufficiente pensare agli alluvioni dello scorso luglio, quando si verificò un tilt delle linee di comunicazione che complicò non poco le operazioni di soccorso.

Il confronto impietoso tra Laschet e Merkel

Fin da subito, Armin Laschet non ha mai dato l’impressione di poter ricoprire in modo convincente il ruolo del successore di Angela Merkel. Una serie di gaffe ed errori nel corso della campagna elettorale hanno cementificato questa convinzione. La più clamorosa risale al periodo degli alluvioni, quando Laschet venne sorpreso a ridere e scherzare durante una cerimonia in memoria delle vittime. L’ultimo errore risale a ieri sera, quando Laschet è stato inquadrato dalle telecamere con in mano una scheda piegata in modo da lasciar intravedere il voto.

Alessandro Bolzani

Cresciuto a pane e libri, nutro da sempre una profonda passione per la scrittura e il mondo dei media. Dal 2018 sono redattore (o copywriter, come dicono quelli bravi) per alcuni grandi editori italiani occupandomi principalmente di salute e benessere, scienze e tecnologia. Nel 2019 ho debuttato come autore con il romanzo urban fantasy "I guardiani dei parchi", edito da Genesis Publishing.

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