Le elezioni regionali in Assia e Baviera infliggono una sonora batosta al governo “semaforo” del cancelliere tedesco Olaf Scholz, con i conservatori della Csu/Cdu che si confermano la prima forza nei due Stati federati, come ampiamente previsto, e l’estrema destra di Afd (Alternativa per la Germania) che guadagna terreno in entrambi i lander.
Tutti e tre i partiti che compongono la coalizione – il Partito socialdemocratico, i Verdi e il Partito liberale democratico – invece registrano un calo significativo dei consensi.
In tutto dodici milioni di tedeschi, un settimo della popolazione, erano chiamati alle urne per rinnovare i parlamentini della Baviera e dell’Assia. Elezioni considerate un test cruciale per la coalizione rosso-giallo-verde a metà mandato. Per l’ufficializzazione dei risultati si dovrà attendere fine mese.
L’Assia e la Baviera sono Stati tradizionalmente conservatori. La prima è governata dall’Unione cristianodemocratica (Cdu) da ventiquattro anni, mentre il lander meridionale è guidato dal 1957 dall’Unione cristianosociale (Csu).
I risultati finali non ufficiali del voto in Baviera, il Lander più grande del Paese, confermano le indicazioni di massima di exit-poll e proiezioni attribuendo la vittoria all’Unione cristiano sociale (Csu) con il 36,7% (-0,2 punti e 85 seggi). Si tratta del peggior risultato del partito dal 1950. Seguono i “Liberi elettori” col 15,8%, (+4,2 e 37 deputati), una lista civica regionale, conservatrice e populista, che governava il lander insieme alla Csu.
L’ultra destra di Afd guadagna oltre 4 punti e balza al terzo posto col 14,6% (32 rappresentanti). I Verdi restano dietro col 14,4% (-3,2 punti, 32 seggi) mentre i socialisti sono gli ultimi a entrare in Parlamento con l’8,4% (-1,3 e 17 seggi). I Liberali con un misero 3% (2,1%) invece restano fuori.
Nel lander occidentale dell’Assia, dove si è affermata la Csu con il 34,6,% (+7,6 punti e 52 seggi), l’estrema destra di Afd conquista addirittura il secondo posto con il 18,4% (+5,3% e 28 rappresentanti), il miglior risultato elettorale mai ottenuto dal partito in una regione dell’ex Germania ovest.
I socialisti si fermano poco sopra il 15% (23 deputati), perdendo sul terreno il 4,8% dei consensi. Anche i Verdi, che governano da un decennio in colazione con la Cdu, registrano un meno 5% rispetto alle precedenti elezioni col 14,8% (22 seggi). Perde consensi anche Fdp (-2,5%) ma col 5% (e 8 deputati) riesce comunque a entrare in Parlamento.
In entrambi gli Stati, i partiti conservatori e populisti di destra hanno utilizzato la campagna elettorale per colpire il governo Scholz sulla politica migratoria ed energetica. Una strategia che a quanto pare ha dato i suoi risultati.
La crescita dell’estrema destra di Alternativa per la Germania fa suonare nuovamente il campanello d’allarme sulla sua popolarità. Come è prevedibile, AfD non entrerà nel governo in nessuno dei due Lander e nessun altro partito li chiamerà per formare una coalizione. Eppure si tratta di risultati destinati ad avere un impatto che travalica i confini locali.
Gli scarsi risultati registrati dalla coalizione di Scholz esigono un esame di coscienza. Le elezioni sono state “un segnale per i tre partiti della coalizione semaforo che è necessario un ritmo diverso quando si tratta di risolvere i problemi dei cittadini in questo Paese”, ha detto all’emittente Ard il co-presidente dell’Spd Lars Klingbeil.
Chi festeggia è l’AfD. La co-leader Alice Weidel ha dichiarato che il partito è “sulla strada giusta”, descrivendo il voto come una “lezione per la coalizione di governo nazionale e un voto per il cambiamento”. Il voto dimostra anche che il partito sta estendendo i consensi al di fuori delle tradizionali roccaforti nell’est del Paese.“La base elettorale dell’Afd è ormai molto solida anche a ovest a causa della stanchezza diffusa nei confronti della politica migratoria del governo”, ha scritto il quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung.
La segreteria e candidata-cancelliera alle prossime elezioni federali ha condotto una campagna elettorale incentrata sull’“invasione dei migranti” e la “rovina economica della Germania”. Oggi Alternativa per la Germania è il secondo partito in Assia e, stando agli ultimi sondaggi, sta scalando i consensi anche a livello nazionale.
“La nostra esclusione è profondamente antidemocratica ed esclude milioni di elettori”, ha dichiarato lunedì Weidel a proposito dell’isolamento in cui è relegata la sua formazione di ultra destra in virtù di quel patto democratico fra i partiti che esclude dai governi locali tutte le forze di matrice nazi-fascista.
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