George Floyd, come la tv americana spiega ai bambini cosa è successo

Gli Stati Uniti stanno vivendo settimane di fortissimi tensioni sociali, con la popolazione in grande fermento dopo la tragica morte a Minneapolis di George Floyd. Da allora in tutta la nazione si sono verificati incidenti, tumulti, manifestazioni più o meno pacifiche della popolazione contro il presidente Donald Trump e le forze di polizia. E purtroppo da allora sono stati registrati ulteriori decessi. Ma come sta provando un’America così ferita a provare a spiegare ai bambini ciò che sta succedendo?

La risposta arriva dai canali televisivi destinati all’infanzia, che stanno adeguando la loro programmazione alla triste attualità, provando a sensibilizzare i più piccoli sulle tematiche centrali nel mondo degli adulti. Lo ha fatto per esempio Nickelodeon, che martedì ha presentato uno schermo tutto nero per 8 minuti e 46 secondi consecutivi. Si tratta del tempo che George Floyd ha trascorso con il ginocchio dell’agente di Minneapolis sul collo, prima di esalare l’ultimo respiro. Nel frattempo si potevano sentire suoni di persone in preda all’affanno, ed è anche stata proposta una scritta bianca: I can’t breathe, “non riesco a respirare”.

Ricordare George Floyd: l’esempio di Nickelodeon

Una scelta molto forte, quella di Nickelodeon, che però negli Stati Uniti è stata apprezzata da molti. Sulla base di un concetto tanto semplice in teoria quanto complesso nella messa in pratica: i bambini non vanno traumatizzati, ma nemmeno isolati dalla realtà in cui vivono. E quanto sta avvenendo dopo la morte di George Floyd necessita non solo di essere raccontato ai più piccoli. Ma anche spiegato nella maniera più chiara possibile.

Una cosa è cercare di preservare l’innocenza dei bambini, ma non dovresti preservare l’ignoranza dei bambini in un Paese multirazziale alle prese con un brutta storia come questa“, ha spiegato per esempio Van Jones. Che lavora in CNN come conduttore e ha trattato il delicato argomento in un’intervista concessa a ‘Reuters’. La CNN ha in programma uno speciale di un’ora che sarà condotto da Jones e Erica Hill, in collaborazione con Sesame Street. Intitolato “Coming Together: Standing Up to Racism“, punta a insegnare ai bambini in età scolare (degli Stati Uniti e non solo) come identificare la disuguaglianza e esprimersi contro di essa.

Tanto più che gli esperti sono sempre più concordi nell’affermare che i genitori degli Stati Uniti abbiano bisogno di aiuto per affrontare in famiglia la nuova quotidianità del Paese. Il bombardamento mediatico di notizie su tumulti, scontri e proteste di vario tipo non sfugge infatti agli occhi dei bambini. E questi ultimi si pongono spesso domande che non riescono nemmeno a formulare fino in fondo.

Stati Uniti: ansia e paura per i più piccoli

In più, dopo la morte di George Floyd, stanno aumentando i picchi d’ansia nella fascia più giovane della popolazione degli Stati Uniti. Lo spiega lo psicologo Javonte’ Bass: “Vale soprattutto per i bimbi di colore. Hanno accesso alle notizie, e mentre i genitori le guardano loro le ascoltano. La paura del Coronavirus ha chiuso le famiglie in casa. Ora la paura della polizia sta facendo passare ai più piccoli il desiderio di uscire di nuovo. Addirittura un bambino di nove anni mi ha chiesto se finiranno per sparare anche a lui“.

Ecco perché negli Stati Uniti anche la televisione per l’infanzia ha deciso di affrontare di petto il delicato argomento. Lo ha fatto Nickelodeon, lo farà la CNN, tanti stanno raccogliendo l’esempio. Ne va dell’equilibrio psicologico dei più innocenti.

Marco Enzo Venturini

Giornalista pubblicista dal 2018, entrare nell'albo è stato contemporaneamente un traguardo e una nuova partenza di una rincorsa iniziata sei anni prima scrivendo per diverse realtà editoriali sul suolo nazionale. O forse già quando, a cinque anni, il mio gioco preferito era una vecchia macchina da scrivere di famiglia. Appassionato di politica, geografia, cinema e sport, oltre che della lingua italiana: mi piace provare a scrivere ciò che vorrei leggere.

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