MONDO

Omicidio Floyd, Chauvin condannato a 22 anni e mezzo di carcere

22 anni e mezzo di carcere: è questa la pena che è stata inflitta a Derek Chauvin, l’ex agente di polizia che ha causato la morte di George Floyd. Una sentenza che ha lasciato insoddisfatto per chi sperava nella pena massima (30 anni di reclusione), ma che è stata ritenuta “appropriata” da Joe Biden, il presidente degli Stati Uniti (che però ammette di non essere a conoscenza di tutte le circostanze che cono state considerate). Dopo aver tentato in un primo momento la strada della libertà vigilata, gli avvocati di Chauvin si sono poi arresi e hanno chiesto una sentenza leggera “basata sulla legge”. I legali e la famiglia di Floyd, invece, hanno sempre chiesto il massimo della pena.

Le condoglianze di Chauvin alla famiglia della vittima

Prima di pronunciare il proprio verdetto, il giudice Peter Cahill ha ritenuto opportuno mettere in chiaro la sua posizione. Ha sottolineato di aver deciso “non sulla scia delle emozioni e della simpatia, ma sui fatti. La mia decisione è accompagnata a un memorandum di 22 pagine che la spiega e non vuole essere un messaggio a nessuno”, ha aggiunto. Nel corso dell’udienza, Chauvin ha fatto le sue condoglianze, con voce tremante, alla famiglia di George Floyd. Prima che l’ex agente prendesse la parola, sua madre Carolyn Pawlenty, si era rivolta al giudice. “Lo hanno descritto come aggressivo, incurante e razzista. Ma voglio dirvi che non è così: è una brava persona”. Piangendo, la donna si è poi rivolta direttamente al figlio: “Derek, ho sempre creduto alla tua innocenza. Sei il mio figlio preferito”.

Gianna Floyd: “Direi a mio padre che mi manca e che gli voglio bene”

Anche la famiglia di Floyd è intervenuta durante l’udienza. Gianna, la figlia di sette anni, ha parlato alla corte in collegamento video. “Che cosa direi a mio padre? Che mi manca e che gli voglio bene” ha dichiarato la bambina, rispondendo a una domanda. Fuori dal tribunale di Minneapolis, decine di persone sono rimaste in attesa della sentenza, sventolando la foto di George Floyd e urlando a squarciagola “Black Lives Matter!”.

Alessandro Bolzani

Cresciuto a pane e libri, nutro da sempre una profonda passione per la scrittura e il mondo dei media. Dal 2018 sono redattore (o copywriter, come dicono quelli bravi) per alcuni grandi editori italiani occupandomi principalmente di salute e benessere, scienze e tecnologia. Nel 2019 ho debuttato come autore con il romanzo urban fantasy "I guardiani dei parchi", edito da Genesis Publishing.

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