MONDO

Alcune viaggiatrici farannno causa al Qatar per perquisizioni corporali “invasive”

Un gruppo di sette donne australiane ha intenzione di citare in giudizio il governo del Qatar per averle costrette a sottoporsi a esami ginecologici invasivi all’aeroporto internazionale di Doha. Il fatto, risalente allo scorso anno, è avvenuto a seguito del ritrovamento di un neonato in un bidone.

La polizia sottopose le donne ad esami invadenti e indiscreti all’aeroporto internazionale di Hamad, causando il ritardo del volo. Il governo australiano all’epoca condannò duramente il trattamento riservato dalle autorità del Qatar alle donne. Che, adesso, vogliono citare il Paese per danni.

La denuncia contro il Qatar

Nove o dieci altri voli da Doha sono stati similmente ritardati, con le passeggere sottoposte a simili perquisizioni. Tuttavia, nessun altro ha intrapreso un’azione legale per l’episodio, per il quale il Qatar si è scusato.

Quello che vogliono è prima di tutto un risarcimento per il fatto avvenuto, che continua a farle soffrire” ha affermato il loro avvocato Damian Sturzaker. “Hanno problemi a gestire quello che è stato un episodio molto traumatico. Inoltre, quello che vogliono e chiedono da molto tempo è che il Qatar metta in atto procedure in modo che ciò non accada di nuovo“, ha aggiunto Sturzaker.

Le donne, di età compresa tra i 30 e i 50 anni, inizieranno probabilmente un’azione legale presso la Corte Suprema dello stato del New South Wales entro poche settimane. Tuttavia le deuncianti non hanno ancora specificato l’ammontare del risarcimento richiesto.

Il governo del Qatar ha rifiutato di commentare, ma ha sottolineato le sue precedenti dichiarazioni sull’incidente in cui ha offerto le sue “scuse più sincere”. Affermando che avrebbero deferito “i responsabili di queste violazioni e azioni illegali“. Tuttavia, la polizia federale australiana ha informato le donne che un singolo agente di polizia aeroportuale è stato multato. Condannato a sei mesi di carcere con sospensione della pena per aver eseguito gli esami.

In Qatar, come gran parte del Medio Oriente, il sesso e il parto al di fuori del matrimonio sono criminalizzati. Le lavoratrici migranti in passato hanno nascosto gravidanze e hanno cercato di viaggiare all’estero per partorire. Altre ancora  hanno abbandonato i loro bambini in modo anonimo per evitare la reclusione.

 

Giulia Martensini

Classe '89, sono laureata in Giornalismo e Cultura Editoriale e mi occupo da diversi anni di redazione di contenuti per l'online e articoli in ottica SEO. Nata a Brescia, ho vissuto a Parma e Milano con una parentesi di 10 mesi a Salamanca. Lettrice accanita ed ex attivista di Greenpeace Italia, scrivo soprattutto di attualità, sostenibilità e cultura.

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