Donald Trump scortato, spari fuori dalla Casa Bianca

Donald Trump, pochi minuti dopo aver iniziato il consueto briefing sulla situazione americana legata al coronavirus, ha dovuto interrompersi per allontanarsi dalla sala stampa. E’ successo ieri, pochi minuti dopo che il presidente americano aveva iniziato ad interloquire con i giornalisti. Il motivo del suo allontanamento, procedura di sicurezza attuata immediatamente, è stato una sparatoria avvenuta fuori dal perimetro della Casa Bianca.

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Donald Trump e la confusione in sala stampa

In particolare, come ha riportato anche la stampa internazionale, un agente del Secret Service ha sparato e colpito un sospettato armato che, in base a quanto riferito dal presidente Usa una volta rientrato nella sala stampa, è stato trasportato in ospedale. Gli inquirenti stanno indagando proprio in queste ore per ricostruire la dinamica e ricostruire nei dettagli l’accaduto. Tutto, comunque, è avvenuto in un breve lasso di tempo. Donald Trump, arrivato in leggero ritardo all’incontro con la stampa, ha lasciato la sala accompagnato da un agente della scorta, che lo ha interrotto per condurlo fuori dalla stanza. Il tycoon si è scusato con i presenti e, debitamente protetto, ha lasciato il luogo del briefing. Subito, si è scatenata la confusione, nel tentativo di cercare di capire cosa stesse succedendo. Solo dieci minuti dopo Trump è riapparso, spiegando il motivo del suo allontanamento.

 

La ricostruzione dell’accaduto

Come riporta il “The Guardian”, Trump ha confermato alla stampa quanto accaduto. “C’è stata una vera sparatoria e qualcuno è stato portato in ospedale“, ha detto il presidente Donald Trump, che ha anche confermato che i colpi sono stati sparati dalle forze dell’ordine. “Voglio ringraziare i Servizi Segreti. Sono fantastici”. Il tycoon ha confermato anche che il sospetto “è stato colpito dagli agenti”, definendo l’episodio “sfortunato“. Una dichiarazione dei Servizi Segreti ha ricostruito l’accaduto: “Intorno alle 17.53 un uomo di 51 anni si è avvicinato ad un ufficiale in divisa dei Servizi Segreti degli Stati Uniti che si trovava nella sua postazione, all’angolo tra la 17th Street e la Pennsylvania Avenue, vicino al complesso della Casa Bianca. Il sospetto si è avvicinato all’ufficiale e ha comunicato di avere un’arma. L’uomo si è poi voltato, è corso in modo aggressivo verso l’ufficiale e, con un movimento particolare, ha estratto un oggetto dai suoi vestiti”.

Nessun timore per la sicurezza

La ricostruzione poi continua. “L’individuo poi si è accucciato, in posizione da tiratore, come se stesse per sparare con un’arma. L’ufficiale dei servizi segreti ha puntato la sua arma colpendo l’individuo al torso. Gli agenti hanno immediatamente prestato il primo soccorso al sospetto e all’agente, che sono in ospedale”. Nessuno ha violato il complesso della Casa Bianca, durante l’incidente, e Donald Trump ha dichiarato di non essere stato portato nel bunker sotterraneo della Casa Bianca, ma in un’area vicino allo studio ovale. In seguito, ha detto ai giornalisti di non aver temuto per la sua sicurezza.

Gabriele Cavallaro

Da sempre appassionato di scrittura, giornalista pubblicista dal 2011, amo alla follia mio figlio Tommaso. Poi anche il calcio, il mare, i tramonti, la musica, i libri, la vita a colori ma anche quella in bianco e nero. Ho un gatto e sono convinto, come diceva qualcuno, che chi non sa ridere non è una persona seria.

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