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Brasile, l’accusa di Latuff: “Da noi il Coronavirus e il Bolsona-virus”

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In Brasile ci troviamo ad affrontare due problemi, due virus in realtà: il Coronavirus e il Bolsona-virus. Bolsonaro ha detto molte volte che il Covid-19 era solo una leggera influenza, si è rifiutato di usare le mascherine. Si è rifiutato di osservare il distanziamento sociale, e di comprare quello che chiama il vaccino cinese“. A dichiararlo è il noto disegnatore e vignettista brasiliano Carlos Latuff.

“Brasile fuori controllo, Bolsonaro responsabile”

L’accusa nei confronti del presidente non si ferma qui: “Bolsonaro è una caricatura di Trump mal disegnata. La situazione è completamente fuori controllo. Certo, molti Paesi stanno affrontando delle difficoltà nel combattere il virus. Ma nel caso del Brasile è abbastanza chiaro che Bolsonaro sta aiutando la diffusione della pandemia“, aggiunge Latuff.

In Brasile oggi abbiamo 1.000, 2.000 morti al giorno a causa del Coronavirus – evidenzia il disegnatore –. Il principale responsabile di tutto questo si chiama Jair Bolsonaro. C’è una resistenza naturale da parte del popolo, non solo nel nostro Paese ma in tutte le parti del mondo. Una resistenza contro il lockdown e contro i vaccini. C’è paura, perché circolano molte notizie false sui vaccini. E su questo Bolsonaro dà un cattivo esempio“.

Le paure del popolo in pandemia secondo Latuff

Tra le sue affermazioni e la naturale resistenza delle persone, si è creata la tempesta perfetta – spiega Latuff –. Io riguardo al lockdown sono d’accordo. Ovviamente non per sempre, ma per un periodo. Questo però impedisce la circolazione del virus tra le persone. Penso sia necessario. Ma in Brasile abbiamo una pressione da parte delle aziende, perché dicono che dobbiamo mantenere in vita l’economia. Poi dicono che non siamo in dittatura e che i cittadini hanno il diritto di scendere in strada“.

Ma il disegnatore poi amplia gli orizzonti, concentrandosi non solo sulla situazione del Brasile. “Esistono delle teorie del complotto su questi temi. C’è un conflitto tra le grandi aziende farmaceutiche, quindi ci sono molti aspetti geopolitici che coinvolgono i vaccini – conclude Latuff –. E, naturalmente, è già in atto una guerra fredda tra Stati Uniti e Cina. C’è anche la Russia, ma non la ritengo la più grande minaccia per gli Stati Uniti. Lo è la Cina, che si prepara a diventare la prossima superpotenza economica a livello mondiale“.

Fabrizio Rostelli

Romano, classe 1985. Giornalista e videomaker. Coordinatore della redazione di Roma di Alanews. Collaboro stabilmente con Il Manifesto realizzando approfondimenti che spaziano dalla cultura alla politica internazionale. Ho lavorato come corrispondente negli Stati Uniti per diverse testate ed emittenti televisive tra cui Fanpage, Adnkronos e La7. Ho seguito le elezioni presidenziali americane del 2016 e del 2020 tra New York e Washington.

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