Coronavirus, superati i 7 milioni di casi in tutto il mondo

Sono più di 7 milioni (per l’esattezza 7.006.436) i casi di coronavirus Sars-CoV-2 accertati in tutto il mondo. Il numero totale delle vittime, invece, è di 402.699. A indicarlo sono i dati diffusi dalla Johns Hopkins University. Gli Stati Uniti si confermano il Paese con il maggior numero di contagi (1.940.468) e decessi (110.503), ma la situazione è particolarmente grave anche in Brasile (691.758 casi e 36.455 morti) e Regno Unito (287.621 e 40.625).

I numeri del coronavirus in America Latina

Una statistica dell’Ansa, basata sui dati provenienti da 34 nazioni e territori latinoamericani, indica che nelle ultime 24 ore i contagi in America Latina sono aumentati di 82.526, portando il totale a 1.320.823 casi. Anche il numero dei decessi è cresciuto. 1.488 persone hanno perso la vita a causa di un’infezione da Covid-19, portando il totale a 65.585. Il Cile ha contribuito significativamente a questa statistica, aggiungendo al suo totale (2.910) anche 653 morti ritenute “associabili al Covid-19”. In Brasile, dove fa discutere la scelta del ministero della Sanità di sospendere la comunicazione ufficiale dei casi complessivi dall’inizio della pandemia, si registra il numero più elevato sia di contagiati, che sono 691.758 (+18.912), sia di morti, a 36.455 (+525). È opportuno sottolineare che queste cifre, fornite dalle autorità brasiliane negli ultimi due giorni, sono inferiori a quelle precedenti.

La situazione nel Regno Unito

A partite da oggi, lunedì 8 giugno, sono entrate in vigore nel Regno Unito nuove regole sulla quarantena di 14 giorni obbligatoria per chi entra nel Paese. La BBC spiega che chi raggiunge la nazione in aereo, nave o treno, cittadini britannici inclusi, deve scegliere un luogo in cui trascorrere il periodo di auto-isolamento e fornire l’indirizzo alle autorità. Per chi violerà le nuove disposizioni sono previste multe fino a 1000 sterline. Il ministro dell’Interno Priti Patel spiega che questa misura è stata introdotta per prevenire una seconda ondata di coronavirus.

Frontiere ancora chiuse in Nuova Zelanda

Dopo che l’ultimo paziente positivo al Covid-19 è guarito, la Nuova Zelanda ha deciso di sollevare tutte le misure restrittive introdotte, ma di lasciare chiuse le frontiere esterne. La premier Jacinda Ardern ha spiegato che non è più necessario rispettare il distanziamento sociale e il divieto di assembramento nel Paese. “Crediamo di aver eliminato la trasmissione del coronavirus in Nuova Zelanda per ora”, ha dichiarato durante l’annuncio trasmesso in tv. In effetti, negli ultimi 17 giorni non si sono verificati nuovi contagi nel Paese, dove dall’inizio della pandemia sono stati registrati 1.154 casi e 22 decessi.

Alessandro Bolzani

Cresciuto a pane e libri, nutro da sempre una profonda passione per la scrittura e il mondo dei media. Dal 2018 sono redattore (o copywriter, come dicono quelli bravi) per alcuni grandi editori italiani occupandomi principalmente di salute e benessere, scienze e tecnologia. Nel 2019 ho debuttato come autore con il romanzo urban fantasy "I guardiani dei parchi", edito da Genesis Publishing.

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