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Coronavirus, Parigi: trovate tracce del virus nell’acqua non potabile

Anche nell’acqua di Parigi, quella utilizzata per far zampillare le fontane o per lavare le strade, circola il Coronavirus. L’allarme è partito dallo stesso Comune, che comunque ha dichiarato che si tratta di tracce “infime” e ha garantito che dai rubinetti delle case dei parigini sgorga invece un’acqua purissima. Anche se dall’inizio dell’epidemia è aumentato il suo contenuto in cloro.

“Utilizzeremo l’acqua potabile per lavare le strade”, ha spiegato una funzionaria del Comune di Parigi, annunciando questa decisione in omaggio al “principio di precauzione”. Una scelta presa per evitare quindi che un’ipotetica gocciolina dell’acqua contaminata, rimasta in aria (i riscontri positivi si sono avuti soltanto in 4 punti di prelievo su 27), possa finire nelle vie respiratorie di qualche passante. Un’eventualità quasi inesistente, come sostengono gli specialisti, che non l’hanno presa in considerazione come reale pericolo per la popolazione.

La paura di contrarre il Coronavirus anche nell’acqua potabile a Parigi

La responsabile dell’Ambiente in Comune, Ce’lia Blauel, ha voluto tranquillizzare i cittadini parigini, spiegando che l’acqua potabile scorre fino ai rubinetti delle case attraverso una rete di tubi che è completamente diversa da quella dell’acqua utilizzata per innaffiare parchi e giardini (attualmente chiusi per il lockdown) o per alimentare le fontane al centro delle piazze o per lavare le strade.

L’acqua potabile è oggetto di stretta sorveglianza da parte delle autorità, soprattutto dall’inizio dell’epidemia di Coronavirus. E per questo motivo una dose superiore al normale di cloro, ma di nessuna nocività per i consumatori, è stata immessa nelle tubature, dopo che è stato notato un flusso minore del solito. Dall’inizio dell’epidemia, infatti, i parigini consumano meno acqua potabile: sia perché privilegiano le bottiglie di acqua minerale, sia perché si lavano le mani spesso con gel disinfettante. Il rischio che il minore afflusso comporti depositi dannosi è all’origine della decisione del maggior contenuto di cloro di questi giorni.

Lorenzo Grossi

Classe '89, appassionato sin da piccolo di sport e scrittura. Già da "pischello" scrivevo come collaboratore per alcune testate giornalistiche a cui ho man mano affiancato radio, agenzie di stampa, tv e quotidiani cartacei. Ora è il momento di newsby! Nel carnet anche una breve ma intensa carriera di direttore di gara di calcio a 11.

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