Coronavirus, in Catalogna nuovo lockdown per 200mila persone

La Catalogna chiude tutto di nuovo. Il nuovo lockdown è stato imposto nella regione di Segrià per un periodo “indefinito” a causa dell’emergenza sanitaria e della nuova diffusione del contagio da coronavirus. Il provvedimento, che è scattato a mezzogiorno di oggi, riguarda circa 209mila persone che vivono in 38 comuni della parte occidentale della Catalogna, la cui città più importante è Leida. “Facciamo un passo indietro per proteggerci. Assumeremo tutti i provvedimenti del caso per fermare il contagio“, ha detto il presidente della Generalitat catalana, Quim Torra.

Aumento preoccupante dei contagi

Il motivo del nuovo lockdown è legato al numero di persone con sintomi da Covid-19 che si sono recate presso l’ospedale universitario di Leida. Secondo quanto riferisce il quotidiano El Mundo, questo sarebbe addirittura triplicato negli ultimi 10 giorni. Una crescita esponenziale che ha portato il ministro della Salute catalano, Alba Verges, ad agire in questa direzione. Con il blocco in vigore, solo le persone che lavorano nella regione possono entrare o uscire, anche se sono comunque consentiti gli spostamenti lungo le strade e le autostrade dell’area, purché non si tratti di soggetti originari o diretti a Segrià. Oltre alle restrizioni alla circolazione, poi, verrà imposto il divieto di assembramenti (riunioni con oltre dieci persone), sia in spazi privati che pubblici.

Sull’esempio di Leicester

Il lockdown in Spagna arriva solo alcuni giorni dopo rispetto a quanto accaduto nel Regno Unito. In Inghilterra, infatti, il governo ha ordinato un provvedimento speciale per l’area di Leicester dopo che i casi di coronavirus sono aumentati in città. Nelle ultime due settimane, infatti, nella sola Leicester si è registrato il 10% di tutti i nuovi casi di Covid-19 segnalati nell’intero territorio nazionale. L’intera area rimarrà chiusa per almeno due settimane, mentre man mano le restrizioni continuano a essere allentate in tutte le altre zone del Regno Unito.

Luca Servadei

Nato a Bergamo, classe 1990. Cresciuto a pane e sport, ho avuto la fortuna di fare della mia passione una professione. Coordino team editoriali per forniture in outsourcing per grandi editori nazionali su temi di stretta attualità. Sono convinto che "fare il giornalista sia sempre meglio che lavorare".

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