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Cina, stretta sui videogiochi: al massimo tre ore a settimana

La Cina ricorre ancora una volta al pugno duro per combattere la dipendenza da videogiochi specialmente tra i giovani. I minori potranno giocare soltanto un’ora al giorno, dalle ore 20 alle 21, da venerdì a domenica, per un massimo di tre ore a settimana. Lo scopo è quello di prevenire e contrastare la dipendenza dei minori dai videogiochi online, che rappresenta una piaga molto diffusa in Cina. Lo comunica la National Press and Publication Administration con una notifica diramata oggi a tutti i media nazionali.

Stretta sui videogiochi: al massimo tre ore a settimana

La stretta avrà effetto diretto anche sulle compagnie video ludiche cinesi, che dovranno fare i conti con l’accesso limitato dei più giovani ai giochi online. Ma, in questo modo, “sarà protetta più efficacemente la salute fisica e mentale dei minori“, si legge nella notifica. La National Press and Publication Administration ha inoltre sollecitato la rigorosa attuazione della registrazione e degli accessi con nome reale. I fornitori di giochi online non dovranno quindi fornire alcuna forma di servizio che non preveda dati reali e riconoscimento facciale. Per impedire ai minori di dedicarsi ai giochi online, anche le amministrazioni di stampa ed editoria dovranno rafforzare la supervisione e ispezione delle misure pertinenti.

Nuove regole potrebbero giungere nei prossimi mesi

Le nuove regole giungono nel mezzo di un’importante repressione da parte di Pechino sui giganti tecnologici cinesi, come Alibaba Group e Tencent Holdings. Un’operazione che ha innervosito gli investitori, martellando le azioni cinesi in patria e all’estero. Tuttavia, “le repressioni di Pechino sull’industria dei videogiochi sono state abbastanza coerenti. Storicamente, le autorità hanno sempre avuto l’intenzione di limitare l’esposizione a quella che percepiscono come un’abitudine che crea dipendenza“. Queste le parole di Rui Ma, analista cinese con sede negli Stati Uniti, intervistato dal Guardian. “Non mi sorprenderebbe se nei mesi a venire ci fossero ulteriori normative“, prosegue l’analista.

La Cina e la lotta contro la dipendenza da videogiochi

Non è la prima volta che la Cina interviene con misure drastiche nella lotta contro la dipendenza da videogiochi con conseguenze drastiche sull’industria dei giochi. Soltanto, lo scorso maggio, la società di tecnologia e videogiochi cinese Tencent aveva subito una flessione dell’11% in borsa, dopo che l’agenzia stampa cinese aveva definito i giochi online come “oppio spirituale” e “droghe elettroniche“, alimentando i timori in merito a un’ulteriore stretta sui giochi online. Finora, infatti, gli utenti cinesi minori di 18 anni potevano giocare online nei giorni feriali per un massimo di 90 minuti. Ma era vietato connettersi dopo le dieci di sera e prima delle otto del mattino. Mentre nei giorni festivi e nel fine settimana potevano avere accesso per un massimo di tre ore al giorno.

Linda Pedraglio

Sono nata e cresciuta in un piccolo paese vicino al lago di Como, ma, fra studio e lavoro, ho avuto modo di vivere città diverse: l’Erasmus a Helsinki, gli anni dell’università a Milano, il corso di giornalismo a Firenze. Sogno una piccola casa sul lago, piena di libri, che sono il mio affaccio sul mondo, e un foglio bianco per raccontare quello che osservo. Il mio romanzo del cuore è Anna Karenina. Mi occupo principalmente di libri, arte e cultura.

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