MONDO

Baldwin, l’assistente di regia: “Non ho controllato bene l’arma”

“Non ho controllato bene l’arma data ad Alec Baldwin. Così David Halls, l’assistente di regia del film ‘Rust’, ha ammesso di non aver controllato con cura tutti i proiettili nel tamburo della pistola di scena che sul set ha portato alla morte accidentale della direttrice della fotografia, Halyna Hutchins, e al ferimento del regista, Joel Souza.

Caso Baldwin, i verbali degli interrogatori

È quanto emerge dai verbali degli interrogatori della polizia, citati dalla Cnn. Lo sceriffo della contea di Santa Fe, Adan Mendoza, ha infatti annunciato di aver sentito sia Dave Halls, che non è nuovo a incidenti simili, sia Hannah Gutierrez Reed, la 24enne responsabile della sicurezza delle armi sul set.

Halls è la persona che ha materialmente consegnato la pistola ad Alec Baldwin urlando “cold gun”, arma scarica. Nel testo del verbale riportato dall’emittente Usa, l’assistente di regia ha detto di aver controllato l’arma di Baldwin, ricordando di aver visto solo tre proiettili.

Non è certo, però, di aver fatto girare bene il resto del caricatore per controllarlo. Lo sceriffo Mendoza non ha dubbi: “I fatti sono chiari: la pistola data a Alec Baldwin” era carica con proiettili veri. Motivo per cui la polizia sta “cercando di capire come munizioni reali siano arrivate sul set.

Il giallo delle munizioni reali sul set

Proiettili veri che, ha raccontato Reed, non sono ammessi sul set. Nei film, infatti, solitamente si usano quelli a salve, che gli addetti ai lavori di solito lasciano su un carrello, senza protezione. Altri testimoni ascoltati dalla polizia hanno infine chiarito che sul set non c’era un clima litigioso, anche se il giorno prima c’era stato uno sciopero.

Gli agenti hanno anche eseguito una perquisizione sul set di ‘Rust’, dove hanno recuperato il proiettile che ha ucciso Hutchins e ferito Souza. La perquisizione ha poi riguardato un furgone di scena, sul quale si trova una cassaforte con le armi usate nelle riprese.

L’addetta alle armi, si legge nei verbali, ha spiegato alla polizia che però solo poche persone ne conoscono la combinazione. Gli investigatori hanno infine sequestrato 600 oggetti, fra cui tre pistole e circa 500 munizioni.

Alessandro Boldrini

Classe 1998, laureato in Scienze Umanistiche per la Comunicazione alla Statale di Milano, sono giornalista pubblicista dal 2019. Mi occupo di cronaca nera, giudiziaria e inchieste sulla criminalità organizzata. Ho mosso i primi passi nella cronaca locale, fino a collaborare con il quotidiano statunitense The Wall Street Journal. Sono un attivista antimafia e partecipo come relatore ad assemblee pubbliche sul tema al fianco di magistrati ed esperti del settore. Amo il calcio, la musica, il cinema e la fotografia.

Recent Posts

“Shanghai in my mind – Milan Station”, a Milano una mostra che racconta Shanghai con opere di artisti cinesi

Arte visiva e dialogo culturale alla Rotonda della Besana con la mostra “Shanghai in my…

2 giorni ago

La lite tra Trump e Musk vista dai social: con chi si è schierato il web?

ROMA, 06 GIU - Nel confronto social tra Donald Trump e Elon Musk, il sentiment…

3 giorni ago

La morte di Martina Carbonaro non è stata immediata: lo indica l’autopsia

Napoli, 3 giugno - L'autopsia ha rivelato quattro ferite principali e lesioni al collo. L'ex…

6 giorni ago

Delitto di Garlasco, il consulente della famiglia Poggi proporrà di estendere il prelievo del DNA ai tecnici che hanno analizzato i reperti

La richiesta del genetista forense Marzio Capra potrebbe aiutare a fare dei progressi nell'indagine volta…

6 giorni ago

Niente porno in Francia: i principali siti del settore protestano contro le restrizioni imposte dal governo

Questa clamorosa scelta, comunicata dalla società madre Aylo, è una risposta diretta a una recente…

6 giorni ago

La madre di Aurora Tila scrive a Meloni per chiedere pene più severe per i reati commessi dai minorenni

BOLOGNA, 02 GIU - La donna ha espresso la sua preoccupazione per le leggi attuali,…

1 settimana ago