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Afghanistan, nominato ministro Istruzione: che futuro per le donne?

Dopo giorni di attesa, i talebani hanno annunciato ufficialmente la formazione del nuovo governo. A guidare il governo talebano sarà Mullah Muhammad Hassan affiancato da ben trentatré ministri. Tra di loro, spicca il nome di Abdul Baqi Haqqani, nominato ministro dell’Educazione Superiore. Sarà dunque lui a segnare per sempre il destino delle giovani studentesse afghane, i cui diritti sono appesi a un filo.

Quando i talebani presero il potere l’ultima volta, alle bambine e alle ragazze afghane fu vietato andare a scuola. Niente libri, niente scuola, niente canto, niente ballo, le donne afghane furono segregate in casa, costrette a indossare il burqa e private di qualsiasi possibilità di istruzione. Ma questa volta i talebani sembrano pronti a mostrare maggiore tolleranza e apertura anche per quanto riguarda il diritto all’istruzione delle donne.

Chi è Abdul Baqi Haqqani, il nuovo ministro dell’Educazione Superiore

Nato a Jalalabad, classe 1961, Abdul Baqi Haqqani è un volto conosciuto in Afghanistan. Durante il regime talebano, dal 1996 al 2001, prima dell’arrivo delle truppe statunitensi, ha ricoperto diversi incarichi. Prima governatore delle province di Khost e Paktika, poi vice-ministro dell’informazione e della cultura, ha lavorato anche nel dipartimento consultivo del ministero degli Affari esteri.

Dopo la caduta del regime talebano, Abdul Baqi Haqqani ha continuato a svolgere clandestinamente attività militari antigovernative in alcuni distretti provincia di Nangarhar. Lo riporta un dossier del 2003 redatto per l’Unione Europea. Tanto che, nel 2012, il nuovo ministro dell’Educazione Superiore fu oggetto di sanzioni da parte dell’Unione europea per il suo ruolo nell’Emirato islamico, per “attività militari antigovernative” nel 2003 e per “organizzazione di attività militanti” nel 2009.

Cosa cambierà per le studentesse afghane

Ma quale politica adotterà il nuovo ministro per quanto riguarda il diritto all’istruzione dei giovani e delle giovani afghane? A fine agosto, il ministro aveva annunciato che le studentesse afghane avrebbero potuto continuare a studiare, ma soltanto in classi separate. “Continueranno a studiare in classi separate, come vuole la sharia“, aveva dichiarato Abdul Baqi Haqqani secondo quanto riportato da Tolo News.

Così è stato, come testimoniano le prime immagini diffuse dalle università di Kabul. Una tenda grigia scende al centro dell’aula, le studentesse indossano i tradizionali veli islamici e hanno il volto scoperto. D’altra parte della tenda siedono gli uomini. Questa situazione riguarda scuole e università di tutto il Paese, ma insegnanti e studenti delle più grandi città afghane raccontano anche di ragazze segregate in classe, isolate e limitate negli spostamenti nei campus. Dunque, non resta che attendere per conoscere il reale destino delle studentesse afghane.

 

Linda Pedraglio

Sono nata e cresciuta in un piccolo paese vicino al lago di Como, ma, fra studio e lavoro, ho avuto modo di vivere città diverse: l’Erasmus a Helsinki, gli anni dell’università a Milano, il corso di giornalismo a Firenze. Sogno una piccola casa sul lago, piena di libri, che sono il mio affaccio sul mondo, e un foglio bianco per raccontare quello che osservo. Il mio romanzo del cuore è Anna Karenina. Mi occupo principalmente di libri, arte e cultura.

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