Scoperta una nuova specie di ragno che ha un atteggiamento alquanto strano: ecco che cosa hanno visto i ricercatori
C’è una novità per quel che riguarda le specie di ragno in Madagascar. A fare questa scoperta ci hanno pensato alcuni scienziati dell’Università di Islanda.

Nello specifico, a curare la ricerca è stato il professor Ingi Agnarsson, che insegna zoologia all’università. L’uomo stava facendo uno dei suoi studi per cercare ragni di corteccia, quando ha fatto una particolare scoperta. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Insect Systematics and Diversity.
Il professore ha raccontato che mentre si trovano su un mezzo dirigendosi in una parte differente del parco nazionale in cui stavano svolgendo delle operazioni, hanno fatto caso, dall’auto, a delle ragnatele che, come le ha definite lui stesso, avevano l’aspetto di “colonie di più ragni”.
A quel punto si avvicinano per osservare meglio, e lungo tutto il tratto notano che tali ragnatele si ripetevano ed erano collegate tra loro, composte da ragni femmine adulte e maschi allineati in mezzo. Ergo, si trattava davvero di una colonia di ragni.
La scoperta del professore
Il professore e la sua squadra di lavoro hanno così scoperto che tali colonie sono formate di circa 41 ragnatele tutte legate tra loro, e che in mezzo c’erano, allineati, 8 ragni maschi. Hanno dunque denominato questo tipo di ragno: Isoxya manangona, ragno sociale, in definitiva.

Ora, il focus della scoperta fatta dal professore e dal suo team, sta nel fatto che in tali colonie i maschi, che in generale si avvicinano solo per ragioni di competizione o territorio, convivono in pace l’uno vicino all’altro.
Secondo il team che ha scovato questa specie, l’ipotesi è che tali colonie farebbero uso di un meccanismo di accoppiamento definito lekking, in cui i maschi si mostrano alle femmine in modo che queste possano decidere quale compagno avere.
In pratica sarebbe un rituale di corteggiamento. Non era mai accaduto nessun caso di lekking nei ragni. Il professore ha detto in proposito che sono solo ipotesi per ora, perché non c’è stato modo «di osservare effettivamente l’accoppiamento sul campo. I ragni maschi sono sempre antagonisti l’uno verso l’altro. Allora, quali possono essere i meccanismi che li spingono a tollerarsi a vicenda, soprattutto se sono in competizione per l’accoppiamento con le femmine?».
Naturalmente saranno svolti altri studi in merito, ma di certo ne verrà fuori qualcosa che prima d’ora non si era ancora visto.