Che cosa sta succedendo alle sneaker più acquistate del pianeta? Impossibile non notare il grosso problema: sveliamo, però, quello che (forse) c’è dietro.
Chiunque, sia giovane che meno giovane, ha posseduto un paio di queste sneakers. Sono il must Hhve da generazioni e tutti, almeno una volta, hanno acquistato le scarpe da ginnastica più trendy del pianeta. A partire dai VIP, dagli sportivi fino a noi comuni mortali, in ogni guardaroba non può mancare almeno un paio di Nike. Infiniti modelli che soddisfano i gusti di tutti e, nell’ultimo periodo, la moda irrefrenabile delle modello più in voga: le Jordan.

Da qualche settimana la casa di abbigliamento sportivo più famosa al mondo, ha seguito il lancio delle J3 W.C.REIMAGINED , uno dei modelli più apprezzati dell’ultimo periodo. Ovviamente è stato un boom di vendite e di prenotazioni anche sulle piattaforme di e-commerce. Sembrava andare tutto per il verso giusto, ma è sorto un problema che non è passato inosservato. Chi ha acquistato uno di questi desideratissimi modelli, ha potuto toccare con mano la vera realtà.
I problemi riscontrati dai clienti on-line
Gli utenti, dopo aver ricevuto i primi pacchi, hanno iniziato a segnalare difetti e imprecisioni sulle calzature. Ci si lamenta di una scarsa qualità delle scarpe anche in relazione al costo. Non sono nuove le sbavature presenti in quasi tutti i modelli di Nike, da quelle per i bambini a quelle per adulti, ma molti utenti hanno addirittura ricevuto due scarpe una di un numero diverso dall’altro. Problema non da poco che ovviamente ha messo il consumatore nella scomoda condizione di dover restituire e chiedere il rimborso o la sostituzione delle sneakers.

Alcuni hanno trovato loghi imperfetti o addirittura con lettere senza colore. Come in ogni cosa, però, c’è chi ha approfittato della situazione e ha deciso di rivendere sui social le scarpe difettate a prezzi rincarati. Da qui è sbucata l’ipotesi, non poi così bizzarra, che il brand sportivo abbia potuto commettere gli errori appositamente. Il motivo sarebbe presto detto: potrebbe essere una mossa di marketing da parte proprio della Nike alla quale, certamente, non mancano i mezzi per poter effettuare un controllo di produzione molto più accurato.
Tra i clienti si è scatenata la bufera e c’è anche chi non accetta l’ipotesi della mossa di marketing. Un cliente, sui social, commenta “Nike non fa una mossa di marketing da trent’anni, e da 10 / 15 anni abbassa sempre di più la qualità delle scarpe; scemi voi che spendete 100 e passa euro per una scarpa che a malapena ne vale 50“. Senza dubbio nel bene e nel male Nike ha ottenuto che si parlasse molto di sé e gli incassi non sono certo calati. I consumatori restano a vedere se arriverà la conferma della casa di abbigliamento sportiva riguardo ad una pubblicità voluta o una secca smentita.