Una nuova idea spopola nella ristorazione, addio ai cuochi stellati: il talento delle mamme e delle nonne è la chiave vincente per lavorare qui.
In un mondo in cui l’innovazione corre alla velocità della luce, sono sempre di più le persone che vanno alla ricerca delle vecchie tradizioni. In tantissimi ambiti della vita si intende, uno dei quali è senza dubbio la cucina. L’Italia è il luogo che, per eccellenza, richiama ad una storia centenaria di sapori unici. Piatti prelibati che soltanto chi ha vissuto per una vita intera nel Bel Paese ha la fortuna di aver gustato.

Delle combinazioni perfette tramandate da in generazione, grazie alle sapienti mani delle più esperte, ossia le nonne e le mamme. Sebbene infatti, anche i giovanissimi stiano cercando sempre più raccogliere e di custodire gli insegnamenti culinari delle proprie genitrici, si sa bene quanto sia difficile ottenere gli stessi risultati.
Niente a che fare con le moderne cucine gourmet, sempre più di nicchia e orientate verso il futuro. Anche all’estero la cucina italiana resta nell’immaginario quella casereccia, fatta di profumi che soltanto chi ha esperienza è in grado di generare. Proprio da questo è nata l’idea di Giuseppe Corsaro. Lui, che vive a Londra dall’età di 16 anni, l’arte culinaria della sua terra d’origine, la Sicilia, ha avuto modo di godersela per poco. La mancanza di quei sapori lo ha portato ad un’intuizione davvero geniale.
La Mia Mamma, il ristorante che fa viaggiare le cuoche d’Italia: la brillante idea
Chi vive all’estero più degli altri, sa bene quanto la mancanza dell’Italia possa farsi sentire. Anche in cucina chiaramente, uno degli aspetti culturali su cui si fonda il Paese. Ma come poter portare i sapori tradizionali originali anche a Londra? É questa la domanda che si è posto Giuseppe Corsaro, l’imprenditore che, probabilmente in un momento di ‘crisi d’astinenza’ di pasta fatta in casa, ha avuto la geniale idea. La Mia Mamma è il nome che ha dato nel 2018 al locale nel quale ha inserito, per la prima volta, sua madre in cucina.

Da lì si è sviluppata poi l’intuizione di trasformare il lavoro dietro ai fornelli in una vera e propria tournée gastronomica, da mettere in atto “prelevando” le mamme e le nonne d’Italia e portandole a Londra. Qui le provette cuoche casalinghe soggiornano per un periodo di 3 mesi, con alloggio, tessera per i mezzi pubblici e uno stipendio paragonabile a quello di un sous chef, come ha spiegato lo stesso imprenditore.
Con due sedi a Kensington e a Chelsea dunque, i locali accolgono delle brigate a tutti gli effetti, che si alternano a rotazione in cucina e provengono dalle varie regioni d’Italia. Un’occasione splendida per i londinesi di assaporare così, i piatti tipici che caratterizzano la cultura culinaria del Paese, ma allo stesso tempo una bellissima opportunità anche per le cuoche.
“La maggior parte delle mamme, che di solito hanno sessant’anni e spesso in pensione, non hanno mai vissuto all’estero. Non è mai successo che una mamma se ne andasse felice di partire, e chi è andato spesso mi chiede quando può tornare”, ha confermato Anna, la mamma di Corsano.