È la pianta più velenosa ma la usiamo tutti i giorni: attenzione, potresti averla in casa

Una bottiglietta di veleno. L'erba aromatica risultata velenosa da recenti test, era spesso utilizzata nel medioevo - Foto da Pixabay di Arek Socha - newsby.it
Troppo spesso mangiamo cose senza conoscerne appieno i nutrienti e le proprietà, come nel caso di questa pianta aromatica, presente nelle nostre tavole da sempre, ma potenzialmente pericolosa.
“Mens sana in corpore sano”, la famosa locuzione latina ci rammenta che, per poter avere le nostre funzioni cognitive ed emotive al massimo, dobbiamo aver cura del nostro corpo. Il nostro corpo è il nostro tempio, noi siamo quello che mangiamo. Un’alimentazione sana ed uno stile di vita salutare ci aiutano a prevenire malattie, e ci rendono più sereni stimolando gli ormoni della felicità, come ossitocina, dopamina e serotonina. Ma quanto conosciamo quello che ingeriamo ogni giorno? E se vi dicessimo che, fino ad oggi, vi siete nutriti quotidianamente di un’erba aromatica potenzialmente pericolosa?

Basilico, prezzemolo, origano, erba cipollina, menta, sono solo alcune delle piante che utilizziamo, quotidianamente, per dare un tocco di sapore in più ai nostri piatti. Non riusciamo ad immaginare una tipica pizza napoletana, priva di una profumata foglia di verde basilico al centro, adagiata sopra a della gustosa mozzarella di bufala. Cosa sarebbero le patate al forno senza del fragrante rosmarino ad accompagnarne la croccantezza. E le bruschette, il pomodoro della pizza margherita, le frittate, senza un po’ di rosmarino ad aromatizzarne il sapore?
Siamo talmente abituati all’uso quotidiano delle erbe, presenti nella nostra cucina da secoli, l’utilizzo tramandato da generazione in generazione, che probabilmente, non ci siamo mai interrogati sulle loro reali proprietà. Per questo bisogna fare attenzione e conoscere ciò che mangiamo, perché potrebbe essere un potenziale pericolo per la nostra salute.
Piante in casa, attenzione, conoscerle bene aiuta a prevenire dei problemi di salute
Nel nostro paese, esistono più specie di piante velenose, pericolose per la salute se non addirittura fatali, in alcuni casi. Conoscerle e saperle riconoscere è davvero molto utile, perché ci rende in grado di identificare un potenziale rischio. È bene quindi, non cogliere e toccare piante che non conosciamo, soprattutto quando passeggiamo per i boschi dove crescono specie più selvatiche alle quali non siamo abituati.

In Italia sono diffuse piante velenose come la Belladonna, le cui bacche possono facilmente essere scambiate per i mirtilli, e l’Oleandro. Quest’ultima viene addirittura considerata una delle più velenose al mondo, ma spesso presente nei giardini per i fiori, meravigliosi, che sbocciano tra fine primavera ed estate. Anche il Mughetto, presente e diffuso lungo tutto il nostro territorio, è velenoso a causa del contenuto in glicosidi cardioattivi, veleni che possono portare alla morte, per la loro interferenza con il funzionamento del cuore.
Ma se queste piante, crescono nei prati e nei boschi e non fanno parte dell’utilizzo comune, ce ne sono alcune che sono presenti nelle nostre cucine e che conosciamo ben poco. Come ad esempio le patate. Dovrebbe ormai essere noto che, le patate verdi, non andrebbero consumate. Quando la patata è ancora verde è ricca di una tossina, la solanina, pericolosa per l’uomo. La solanina può provocare irritazione della mucosa gastrica, alterazioni nervose, sonnolenza, e se assunta in dosi molto elevate anche la morte.
Erbe aromatiche, non solo fragrante profumo ed olii essenziali, fare attenzione alle proprietà
Ogni anno, ad Amburgo, Germania, il Giardino Botanico Wandsbeck, che ospita su 25 ettari numerose piante e fiori esotici, stila una lista delle piante più velenose. E quest’anno, con grande stupore di molti, la vincitrice è proprio un’erba aromatica di uso comune, soprattutto nelle nostre cucine: il prezzemolo.

A quanto pare, secondo alcuni test, il vero pericolo è relativo alla pianta in fiore. Forse non sapevate che il prezzemolo, produce dei fiori che diventano semi. Questi semi contengono un olio ricco di una sostanza chiamata apiolo. L’apiolo va ad agire sulle fibre muscolari lisce dell’intestino, della vescica e dell’utero e potrebbe causare gravi reazioni allergiche, danneggiare il fegato ed i reni. Secondo alcuni studi, questa sostanza veniva anche usata nel medioevo, per procurare un aborto spontaneo, in caso di gravidanza non desiderata.
Via libera però alle nostre amate foglioline verdi. Quest’ultime per nostra fortuna, sono prive di pericoli per l’uomo e ricche di proprietà quali vitamina C, calcio, ferro, acido folico e potassio.
Quindi ora che conosciamo un po’ meglio il nostro prezzemolo, potremo continuare ad utilizzarlo con consapevolezza e leggerezza per donare ai nostri piatti, quella nota di gusto e profumo speciale che ci piace tanto. Concludiamo citando il grande Confucio:” La conoscenza senza pratica è inutile. La pratica senza conoscenza è pericolosa”.