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È giusto parlare di sesso ai bambini?

La curiosità sul sesso è un passo naturale dell’apprendimento: l’educazione sessuale aiuta i bambini a capire il corpo e li aiuta a sentirsi positivi a riguardo. I bambini più piccoli sono interessati alla gravidanza e alla nascita, piuttosto che ai meccanismi del sesso. Discutere il sesso fa anche parte dell’avvio di una comunicazione aperta con i propri figli. Una comunicazione tempestiva, onesta e aperta tra genitori e figli è molto importante, soprattutto con un adolescente, il quale si sentirà libero di condividere con i genitori tutte le prove del suo delicato momento di sviluppo, come ansia, depressione, relazioni e uso di droghe e alcol, nonché problemi sessuali.

È importante dialogare di sesso con i figli, fin da quando sono bambini

Iniziare presto una conversazione sul sesso e continuarla lungo la crescita è la migliore strategia di educazione sessuale. Permette ai genitori di evitare di fare un discorso lungo, e probabilmente scomodo, quando il bambino raggiunge l’adolescenza (e avrà già ricevuto informazioni e disinformazione dai loro amici). Queste conversazioni sono più facili quando provengono da un’esperienza di vita, come vedere una donna incinta o un bambino. I genitori dovrebbero essere la prima fonte di informazioni sul sesso di un bambino, in modo da proteggerlo da comportamenti rischiosi man mano che cresce.

L’educazione sessuale offre anche l’opportunità di trasmettere i valori della propria famiglia ai figli. Se i genitori non insegnano ai loro figli il sesso, lo impareranno da qualche altra parte. L’esposizione di un bambino a questo tipo di informazioni inizia molto prima di quanto immaginano molti genitori. Non parlare con i bambini del sesso significa che i genitori avranno poco controllo su cosa e come apprenderanno certe nozioni.

I genitori, infatti, non dovrebbero fare affidamento sul sistema scolastico per insegnare l’educazione sessuale. Se a scuola vengono trattate certe tematiche, sarebbe bene rivederle insieme a casa, per capire come il bambino le abbia interiorizzate e se gli sono rimasti ancora dei dubbi. Ciò che un bambino impara nel cortile della scuola, dagli amici e dai social media sarà incompleto e potrebbe non essere corretto. Può anche essere umiliante o addirittura pericoloso. Sebbene i media siano pieni di sesso e sessualità, è spesso raffigurato nel senso più sensazionale e superficiale. Le rappresentazioni realistiche delle relazioni e della sessualità sono rare. Più spesso, le questioni relative al sesso e alla sessualità appaiono senza alcun contesto o senza alcuna componente emotiva o relazionale. Inoltre, i rischi dell’attività sessuale sono spesso minimizzati dai media.

Un’educazione sessuale casa fa diminuire relazioni intime rischiose

Gli studi dimostrano che più i bambini sono esposti a immagini di sesso nei media, più è probabile che si impegnino in comportamenti sessuali in giovane età. Tuttavia, l’effettiva educazione sessuale NON porta alla promiscuità. I bambini che ricevono un’educazione sessuale a casa hanno in realtà meno probabilità di intraprendere attività sessuali rischiose.

Avere comunicazioni aperte con i bambini sul sesso e su altre questioni è salutare e più sicuro a lungo termine. Questo non significa necessariamente che sarà facile o senza momenti imbarazzanti. Gli adolescenti sono molto riservati. Tuttavia, parlare precocemente del sesso aumenta la possibilità che gli adolescenti si avvicinino ai genitori quando emergono situazioni difficili o pericolose.

Francesca Mamo

Psicologa e Psicosessuologa, siciliana d’origine e romana d’adozione. Lavoro come Psicologa ex art.80 presso la Casa Circondariale di Velletri. Sono docente universitaria presso l’Università Telematica Niccolò Cusano e Coordinatrice e Docente del Master di II Livello in Criminologia Clinica. Svolgo la mia attività di libera professionista, occupandomi soprattutto di consulenze per il singolo e la coppia nell’ambito della psicosessuologia. Mi occupo anche di sostegno psicologico per gli adolescenti e sono iscritta alla Scuola di specializzazione dell’Accademia di Psicoterapia Psicoanalitica (SAPP). Sono un'appassionata della cucina a tutto tondo e ho insegnato pasticceria in varie associazioni culturali. Questa mia passione mi è servita per capire a fondo l’importanza che il cibo e l’alimentazione rivestono nella nostra vita e di quanto possa essere utile esserne consapevoli . Promuovo, infatti, corsi di formazione sul benessere psico-corporeo ed alimentare nonché Laboratori di Cucinoterapia, in collaborazione con gli chef, volti a prevenire eventuali disturbi dell’alimentazione e a migliorare il rapporto delle persone con il proprio corpo e con quello che mangiano. Il mio sogno nel cassetto è che la cucina diventi a tutti gli effetti una nuova forma di arte-terapia, al pari del teatro e della musica. Tra le altre mie passioni vi è la recitazione e la scrittura creativa. Sono, infatti, una fonte inesauribile di idee e progetti.

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