“Safe is the new normal”, un progetto lanciato da Durex con l’obiettivo di sensibilizzare gli italiani a rivedere tutte quelle sbagliate abitudini sessuali che si erano diffuse e radicate in passato e che erano diventate, fino a prima del lockdown, una normalità non corretta in termini di prevenzione di malattie sessualmente trasmissibili e, in generale, di salute sessuale. Ad esempio, fino a prima del lockdown, solo 1 italiano su 2 era solito utilizzare il preservativo.
Con l’obiettivo di promuovere comportamenti nuovi e responsabili e di spingere per un necessario, quanto fondamentale, cambiamento della non corretta normalità in tema di abitudini sessuali cui eravamo abituati, Durex, insieme ad Anlaids, ha promosso la nascita di una task force medico-scientifica guidata dal Professor Massimo Galli, Direttore della terza divisione di Malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano, e da altri importanti medici italiani tra cui la Dott.ssa Sonia De Balzo, Sessuologa specialista in psicologia clinica e dello sviluppo dell’Ospedale D. Cotugno di Napoli, il Dott. Alberto Venturini, Psicologo psicoterapeuta cognitivo comportamentale presso la Struttura Complessa Malattie infettive Ospedale Galliera di Genova e la Dott.ssa Alessandra Scarabello, Dermatologa presso l’INMI L. Spallanzani di Roma.
Inoltre, nell’ambito di questa iniziativa, Durex ha realizzato una ricerca volta a fotografare l’importante cambiamento che il periodo di lockdown e la diffusione del contagio da Covid-19, hanno determinato sulle abitudini sessuali degli italiani. La ricerca, svolta su un campione rappresentativo della fascia di età 16-55 anni, ha posto la sua attenzione su tre diversi gruppi di interesse (single, non conviventi e conviventi) evidenziando, per il periodo di lockdown, un generale calo del desiderio sessuale, nell’83% dei casi, e una drastica riduzione dell’attività sessuale, con solo il 23% degli intervistati che ha confessato di aver mantenuto un livello di attività sessuale uguale, o quasi, al periodo precedente. Tra le principali cause di questo calo sono emerse: ansia e paura del contagio, presenza di bambini in casa, interruzione della mobilità e obbligo di distanziamento sociale.
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