Conto al ristorante, quando si può non pagare: come comportarsi in questi casi (coperto, pane e supplementi)

Conto al ristorante, quando non pagarlo - Newsby.it
Newsby Valeria Scirpoli 13 Settembre 2023

In certi casi il conto al ristorante si può non pagare se ci si accorge di voci “insolite”: ecco quando è possibile farlo.

Il pranzo o la cena al ristorante sono una delle occasioni di svago e socialità che tante persone e famiglie si concedono, anche una volta a settimana. Può capitare di ricevere un conto con un totale diverso da quello che si era stimato e, guardando lo scontrino, qualcosa non torna. 

Alcune voci supplementari come coperto a sorpresa, sovrapprezzi, costi aggiuntivi e altri comportamenti “strani” del personale, oltre a causare il malcontento dei clienti, possono addirittura incidere sul pagamento del conto stesso. Quest’estate tanti consumatori hanno lamentato sovrapprezzi sul conto e comportamenti scorretti da parte di ristoratori ed esercenti. È importante tutelarsi e sapere che in certe circostanze si può non pagare il conto. 

Quando si può non pagare il conto al ristorante: ecco i casi

La legge permette, in alcuni casi, di poter non pagare il conto. La Fipe, Federazione italiana pubblici esercizi, ha sottolineato che nel biennio pandemico e soprattutto nel post pandemia e scoppio della guerra fra Russia e Ucraina, i gestori si sono ritrovati di fronte a rincari dell’11% rispetto al 2021, ad una inflazione maggiore del 14% e a materie prime alimentari che costano mediamente più del 22%. Ecco perché sono stati costretti a rivedere i prezzi nei menu e nei servizi al cliente, aumentandoli. 

Conto al ristorante: le voci “insolite”
Il conto al ristorante può presentare delle voci “insolite” ed è importante sapere se sono da pagare o meno – newsby.it

Quando si riceve il conto, ecco che qualcosa può non tornare. Il coperto può risultare una voce “insolita”: di solito il ristoratore chiede una cifra per l’allestimento del tavolo, il servizio del cameriere a chi si siede e ordina, i tovaglioli e le tovaglie. Però il coperto deve essere specificato nel menu altrimenti quel costo può non essere pagato. Un altro aspetto a cui fare attenzione è il pane: è gratis o deve essere pagato a parte, addirittura oltre il coperto? Questa è una cosa che bisogna sapere subito, altrimenti può non essere pagato anche questo.  

Alcuni clienti hanno lamentato il fatto che i ristoratori avessero richiesto un costo per alcune richieste: un cucchiaino o un piattino in più, dividere una porzione in due e così via. Se i supplementi per questi servizi non vengono dichiarati sul menu, il cliente può rifiutarsi di pagare. Lo stesso vale per le aggiunte alla pizza: sul menu deve essere specificato che ogni aggiunta va pagata a parte, e il relativo costo.

Ancora, se durante il pranzo o la cena si rompe un bicchiere o una stoviglia, è evidente che ci sarà un addebito sul conto ma deve essere congruo. Infine, se al momento di pagare con il Pos questo è rotto oppure non si può pagare con questa modalità per altri motivi, il cliente non può essere costretto a pagare in contanti. In questa circostanza è possibile chiamare la Guardia di Finanza, e il titolare del locale rischia la multa di 30 euro più il 4% della transazione elettronica negata. Infine, se l’esercente richiede un sovrapprezzo per il pagamento via Pos, questa è una grave violazione di legge.

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