eSports, Diego Trinchillo: “Grande crescita, ma ancora tante lacune”

Diego Trinchillo, fondatore insieme ad Antonio Mercogliano di Esport Revolution: "Purtroppo in questo momento in Italia vige un grosso vuoto normativo"

eSports, Diego Trinchillo: "Grande crescita, ma ancora tante lacune"
Newsby Lorenzo Baletti 28 Ottobre 2021

Nel panorama eSports italiano si stanno affacciando sempre più realtà competitive. Tra queste, Esport Revolution rappresenta da ormai un paio di anni una società di punta, con la sua gaming house (la prima di tutto il Sud Italia) e i suoi team che competono nei maggiori videogiochi. Ma come nasce un team eSports, com’è strutturato e che difficoltà ci sono? Ne parliamo con Diego Trinchillo, fondatore insieme con Antonio Mercogliano di Esport Revolution.

Trinchillo, come nasce un team eSports e da dove parte l’idea?

La nascita di qualsiasi team eSports arriva sempre dalla passione per il settore gaming e l’idea molto spesso nasce anche dalla voglia di riscatto in una società che ci considerava “emarginati” o che comunque riteneva il nostro un movimento di nicchia. Per noi appassionati gli ultimi anni hanno rappresentato una grande occasione per uscire dall’ombra e fondare un team eSports è sicuramente il modo migliore per farlo.

Quali sono gli step burocratici da seguire per fondare una società eSports?

Purtroppo in questo momento in Italia vige un grosso vuoto normativo e quindi l’aspetto burocratico e giuridico non è ancora chiaro. Tuttavia, in base alle esigenze e agli obiettivi di ogni team, si possono intraprendere alcuni percorsi come fondare una ASD (associazione sportiva dilettantistica), una SRL oppure una startup innovativa.

Come funziona l’organizzazione interna?

L’organizzazione interna è molto simile a quella delle società sportive: c’è il settore social media, il settore marketing, i team manager nei vari giochi, i responsabili tecnici a seconda del gioco, gli allenatori e i player…Insomma ci sono veramente molte figure professionali coinvolte per una corretta organizzazione interna.

Da un punto di vista sportivo ed economico come vengono gestiti i player?

Dal punto di vista sportivo, in Esport Revolution tutti i player hanno a disposizione una gaming house per gli allenamenti e vengono seguiti da figure professionali per migliorare le prestazioni. Un vero e proprio centro di allenamento digitale, ma non tutti i team ne sono ancora dotati. Dal punto di vista economico è ancora molto complicato come burocrazia: anche qui ci sono diverse alternative in base alla composizione societaria.

eSports, Diego Trinchillo: "Grande crescita, ma ancora tante lacune"
eSports, Diego Trinchillo: “Grande crescita, ma ancora tante lacune”

Quali strategie per il marketing e la ricerca di sponsor e partner?

Non esiste ovviamente un’unica strategia, ma sicuramente quella più appetibile per gli sponsor è la creazione di contenuti multimediali. Non solo gare, quindi, ma anche iniziative extra competitive che generano comunque molto seguito sui social e sui nuovi canali di comunicazione.

Quali sono le criticità del movimento eSports in Italia? Quali lacune da colmare?

Le criticità al momento sono veramente tantissime, dall’aspetto giuridico a quello economico, passando da quello fiscale fino all’inquadramento professionale dei player. Come priorità, sicuramente è necessario colmare il vuoto normativo nell’approccio dei player al mondo lavorativo esportivo. Questi ragazzi ormai sono atleti che lavorano, guadagnano e generano ricavi.

Che futuro ci aspettiamo per i videogiochi competitivi nel nostro paese?

Ci aspetta un futuro roseo per i videogiochi in generale, anche senza il settore competitivo. Gli eSports rappresentano la punta dell’iceberg di un movimento molto più grande e complesso, che racchiude tutto ciò che riguarda i videogiochi e il gaming. La crescita è costante e veloce.

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