Come ogni anno lavoratori pubblici e privati, così come i pensionati, riceveranno a dicembre la tredicesima mensilità. Ecco gli importi spettanti e quanto sarà destinato alle tasse.
Dicembre è il mese della tredicesima. Mai come quest’anno l’importo del trattamento stabilito dal contratto nazionale per pensionati e dipendenti pubblici e privati può costituire una boccata di ossigeno. La crisi economica e tutte le difficoltà del momento mordono sui bilanci degli italiani come mai prima.

La categoria dei pensionati ha già ricevuto l’erogazione lo scorso 1 dicembre. Per i lavoratori l’accredito varia a seconda del settore e del contratto, ma in genere sarà a loro disposizione entro il 20 dicembre.
Come calcolare l’importo della tredicesima: i lavoratori pubblici
Per sapere in anticipo a quanto ammonterà la tredicesima, basterà moltiplicare la retribuzione lorda mensile per il numero di mesi lavorati e dividere tutto per 12. Da precisare che, ad ogni modo, la somma relativa sarà meno cospicua di quella di un regolare stipendio mensile. Infatti ad essa non sono applicabili detrazioni fiscali e per familiari a carico. Le tredicesime dei dipendenti pubblici vengono accreditate sul cedolino NoiPA con lo stipendio mensile.
L’erogazione di dicembre, anche per questa categoria di lavoratori, verrà anticipata di qualche giorno. Ancora all’interno del comparto pubblico la mensilità aggiuntiva sarà erogata non a tutti nella stessa data. Per gli insegnanti di scuole materne ed elementari il 14 in banca e il 17 alla posta. Per il personale relativo alle direzioni provinciali del Tesoro il 15 presso gli sportelli bancari e il 18 per quelli postali. Per gli insegnanti supplenti temporanei rispettivamente il 16 e il 19. Per tutto il restante personale pubblico il 16 dicembre e il 19.
Importi e tasse della tredicesima per lavoratori e pensionati.
Come prima accennato i lavoratori privati riceveranno anche loro la tredicesima. In generale questa sarà erogata entro il 20 dicembre attraverso un cedolino o con la mensilità. Non sfuggono, poi, i casi in cui le aziende possono erogare la tredicesima a rate, spalmandola lungo tutto l’anno. Anche in questo caso l’importo si calcola moltiplicando la retribuzione lorda mensile per il numero dei mesi lavorati per poi dividere tutto per 12. Nella tredicesima sono inclusi i computi della maturazioni di periodi di ferie, permessi e riposi annui; festività nazionali e infrasettimanali; assenze per malattia e infortunio sul lavoro; congedi per maternità e paternità e matrimoniale.

Per quanto invece riguarda la categoria dei pensionati, il calcolo della tredicesima va fatto in basa alla moltiplicazione dell’importo della pensione lorda per il numero di mesi in cui si è ricevuto il trattamento. Poi dividere per 12 anche in questo caso. La tredicesima è soggetta a ritenute Irpef e contributi previdenziali da versare a carico del lavoratore, ma non a detrazioni fiscali. L’aliquota Irpef viene pertanto applicata per intero in base al proprio scaglione di reddito. Fino a 15 mila è pari al 23%. Da 15.001 a 28 mila è del 25%. Da 28.001 a 50 mila è del 35%. Oltre 50.001 è del 43%. Sull’importo della tredicesima si pagano anche i contributi. Questi sono a carico del lavoratore per circa il 9% e del datore.