ECONOMIA

Transizione ecologica e non solo, aiuterà anche l’economia: i numeri

La transizione ecologica non dovrebbe fare solo il bene dell’ambiente, ma aiutare in maniera significativa anche la ripresa del lavoro. Lo evidenzia ‘The net-zero transition: What it would cost, what it could bring‘, un lavoro curato dalla società internazionale di consulenza manageriale McKinsey & Company.

Transizione ecologica: l’obiettivo in vista del 2050

L’obiettivo di raggiungere le zero emissioni nette entro il 2050 è il cardine della transizione ecologica. Ma lo studio spiega anche che questa missione potrebbe dare vita a 15 milioni di nuovi posti di lavoro nello stesso lasso di tempo. Questo è il frutto di simulazioni che riguardano 69 nazioni del mondo e i settori che producono l’85% delle emissioni totali. E partono, come detto, da quanto mira di raggiungere il Network for greening the financial system (Ngfs). Ossia lo scenario del Net Zero 2050.

Una ordinata transizione ecologica – ha spiegato Marco Piccitto, senior partner McKinsey e Director del McKinsey Global Institute – non solo scongiurerebbe gli effetti più gravi del cambiamento climatico, ma porterebbe con sé considerevoli benefici. Per esempio, risulterebbe non solo in minori costi dell’energia, ma anche in una più attenta conservazione del capitale naturale e in migliori condizioni di salute per la popolazione mondiale“.

Cosa occorre per raggiungere le zero emissioni nette

Piccitto ha aggiunto che la transizione ecologica da sola non basta. Deve infatti essere effettuata in maniera efficace ed efficiente. “L’unità d’intenti e d’azione necessaria per questa transizione è di buon auspicio anche per risolvere altre problematiche di natura globale. Allo stesso tempo, i rischi a breve termine di una transizione mal gestita o, peggio, non gestita, non possono essere ignorati“, il suo monito.

La transizione ecologica punta alle zero emissioni nette. Ma tale obiettivo dipende dall’impegno di istituzioni, governi, ma anche imprese e singoli individui dell’intero Pianeta. “Richiederà un cambio di mentalità a 360°, che comprenda anche il modo in cui ci si prepara ad affrontare le incertezze e i rischi a breve termine, ad agire in maniera più decisa, facendo fronte comune e utilizzando l’ingegno, oltre ad ampliare gli orizzonti di pianificazione e di investimento“, spiega lo studio.

Marco Enzo Venturini

Giornalista pubblicista dal 2018, entrare nell'albo è stato contemporaneamente un traguardo e una nuova partenza di una rincorsa iniziata sei anni prima scrivendo per diverse realtà editoriali sul suolo nazionale. O forse già quando, a cinque anni, il mio gioco preferito era una vecchia macchina da scrivere di famiglia. Appassionato di politica, geografia, cinema e sport, oltre che della lingua italiana: mi piace provare a scrivere ciò che vorrei leggere.

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