Le spese TARI (Tassa Rifiuti) rappresentano una componente significativa delle bollette e delle spese domestiche, ridurre queste spese può contribuire in modo significativo al risparmio complessivo delle famiglie
Ridurre le spese TARI richiede un impegno costante verso pratiche di gestione dei rifiuti più sostenibili. Adottare abitudini di riciclaggio, ridurre gli imballaggi, rispettare le regole di raccolta e partecipare alle iniziative locali sono strategie che possono portare a risparmi significativi nel lungo termine.
Tra le diverse spese legate alla proprietà e all’uso di un immobile, la TARI rappresenta soltanto uno dei tanti oneri. Tuttavia, spesso il costo sostenuto non riflette in maniera equa la qualità del servizio reso. In alcune circostanze, è possibile ottenere una reale riduzione della TARI, ma è importante mantenere un approccio realistico.
Vale la pena notare che sfuggire completamente al pagamento della tassa sui rifiuti, anche per le seconde case al mare o in montagna, risulta praticamente irrealizzabile. L’imposizione TARI si basa sulla potenziale produzione di rifiuti dell’immobile e non sull’effettivo smaltimento dei materiali. Per evitare il pagamento della TARI, è necessario dimostrare che la proprietà in questione manca di comfort e arredi.
Nel caso in cui il contribuente abbia autonomamente gestito la raccolta dei rifiuti, può beneficiare di una TARI agevolata. Affinché lo sconto sia applicato, è fondamentale fornire prove della gestione indipendente dei rifiuti. La normativa stabilisce che il contribuente sia esentato dal pagamento della TARI per la quantità di rifiuti correttamente riciclati, a condizione che dimostri il proprio impegno nel processo di recupero.
Una decisione della Corte di Cassazione (Trib. Sez., 15 maggio 2019 n. 12979) ha evidenziato che se il Comune ha attuato le misure necessarie per fornire servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti nella zona in cui si trova l’immobile del contribuente, e quest’ultimo ha preferito gestire personalmente i propri rifiuti, è possibile ottenere una riduzione del pagamento della TARI.
È compito del contribuente dimostrare di soddisfare i requisiti per usufruire della TARI ridotta. Questa eccezione costituisce un’eccezione rispetto alla regola generale che impone ai proprietari o agli occupanti di pagare l’imposta. Per dimostrare l’autogestione dei rifiuti, una soluzione consiste nella presentazione di una relazione giuridicamente vincolante da parte di un esperto. Questa relazione deve chiaramente indicare che il contribuente ha personalmente gestito l’attività di smaltimento dei rifiuti.
Riduzione TARI in Caso di Emergenza Rifiuti
Se il Comune non effettua la raccolta dei rifiuti, è possibile pagare soltanto il 20% della TARI, ovvero l’80% dell’importo dovuto. Questa disposizione è prevista dall’articolo 1, comma 656, della Legge 147/2013.
Per ottenere questa riduzione, è necessario che una delle seguenti circostanze si verifichi: se ad esempio si verifica che il servizio di raccolta rifiuti non viene attuato a causa dell’assenza di un’azienda di raccolta assegnata dal Comune o per problemi organizzativi interni; se il servizio viene svolto con gravi violazioni delle norme vigenti, come il mancato rispetto delle linee guida o l’adozione di programmi di raccolta incoerenti, se il servizio viene interrotto a causa di scioperi o altre cause lavorative.

Sorgono ostacoli organizzativi. La situazione deve comportare un danno sostanziale e di lunga durata; un breve periodo di raccolta non effettuata non è sufficiente. La semplice lamentela per l’assenza dei camion della spazzatura non esime dal pagamento della TARI; è necessaria invece una certificazione delle autorità sanitarie.
Questa certificazione deve indicare un reale o potenziale rischio per la salute e l’ambiente. In sostanza, è richiesto di dimostrare che il servizio di raccolta dei rifiuti viola le norme fondamentali che ne regolamentano il funzionamento.
Se un contribuente è costretto a trasportare i propri rifiuti in auto e a rimuoverli dalla propria abitazione a causa della mancanza di cassonetti o centri di raccolta nelle vicinanze, ha diritto a uno sconto del 40% sulla TARI (pagando quindi solo il 60% dell’imposta).
Le condizioni specifiche che attivano questa riduzione saranno stabilite dal regolamento comunale, quindi è responsabilità del cittadino informarsi su tale regolamento. La legge prevede che, anche nelle regioni in cui la raccolta dei rifiuti non è effettuata, in particolare per i residenti fuori dall’area designata, si deve comunque pagare una tassa.
Tale imposta non può superare il 40% della tariffa stabilita, che può variare in base alla distanza dal punto di raccolta più vicino all’interno dell’area perimetrale o ai centri praticamente serviti. In caso di circostanze specifiche, i singoli Comuni hanno la facoltà di offrire ulteriori riduzioni sulla TARI.
Queste condizioni includono residenze con un solo occupante, immobili utilizzati stagionalmente o in modo intermittente, spazi ad uso stagionale o ricorrente che non costituiscono abitazioni principali, abitazioni occupate da soggetti che passano oltre 6 mesi all’anno all’estero e edifici rurali adibiti a uso residenziale.