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A margine del Festival Internazionale dell’Economia di Torino, Carlo Cottarelli, economista ed ex direttore del dipartimento Affari Fiscali del Fondo Monetario Internazionale, ha parlato dell’impatto delle sanzioni alla Russia sull’economia italiana. “L’economia italiana non cambierà molto, sono sanzioni che vanno in vigore molto lentamente. Noi importiamo dalla Russia l’11% di petrolio, che si può rimpiazzare molto più facilmente del gas, quindi non credo ci saranno grosse complicazioni per l’Italia“, ha spiegato. “A carte ferme si può evitare la recessione, il primo trimestre non è andato così male, diverso è se ci sono sanzioni. Al momento non credo, non ci sarà una crescita molto forte“, ha aggiunto Cottarelli.
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Ha poi parlato dei salari, che in Italia sono più bassi rispetto ad altri Paesi europei. “Il problema è che bisogna far crescere la produttività perché i salari sono bassi perché la crescita è stata quasi zero negli ultimi vent’anni. Anche i profitti non sono alti in Italia. Questo però richiede nell’immediato usare le risorse limitate per chi ha redditi più bassi. Nel Pnrr l’80% va in cose e il 20% per le persone. Questo è un limite, ma non tutte le politiche del Governo si esauriscono nel Pnrr“, ha concluso Cottarelli.
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