Rincari automatici sulle tariffe telefoniche, quando scattano e per chi
Alcuni gestori hanno cominciato a comunicare ai propri clienti che verranno applicati aumenti automatici, modulati in base all'inflazione

Foto | Unsplash @ Jonas Leupe
Insieme al caro prezzi e all’inflazione, aumenteranno anche le tariffe telefoniche. Già nei mesi scorsi infatti alcuni gestori telefonici hanno cominciato a comunicare ai propri clienti che verranno applicati aumenti automatici delle tariffe di telefonia, modulati in base all’andamento dell’inflazione.
A riportare la notizia è il Sole 24 Ore, spiegando che sono state Tim e Wind Tre le prime ad annunciare i rincari, previsti per entrambi gli operatori nel 2024.
Gli utenti, inoltre, non potrebbero disdire il contratto senza sostenere costi perché, a giudizio delle società telefoniche, quella in atto sarebbe una modifica contrattuale unilaterale che non dà la possibilità di interrompere il contratto senza penali.

L’annuncio di Tim
Per quanto riguarda Tim, l’azienda il 27 novembre 2022 ha comunicato che potrà procedere all’adeguamento delle proprie offerte, di rete fissa e mobile, in base “all’andamento dell’inflazione, incrementato di un coefficiente di maggiorazione predeterminato“.
Secondo quanto annunciato, “la prima variazione annuale del costo mensile delle offerte in questione sarà effettuata a partire dall’1 aprile 2024, con riferimento al valore dell’Ipca rilevato dall’Istat per l’anno solare 2023, aumentato del suddetto coefficiente fisso di maggiorazione di 3,5 punti percentuali, e si ripeterà ogni anno successivo, considerando il valore dell’indice IPCA rilevato dall’Istat per l’anno solare precedente“. Secondo quanto comunicato, l’aumento complessivo, dato dalla somma dell’Ipca e del coefficiente di maggiorazione, “non potrà comunque superare il valore del 10%“.
Gli aumenti per i clienti di Wind Tre
La crescita delle tariffe telefoniche riguarderà anche i nuovi contratti di Wind Tre a partire, da gennaio 2024. In questo caso il rincaro è legato alla variazione dell’indice nazionale dei prezzi al consumo Foi rilevato dall’Istat nell’ottobre dell’anno precedente. L’aumento sarà in ogni caso almeno del 5%, “ove tale variazione fosse inferiore a detta percentuale“.

La lettera delle associazioni dei consumatori al Governo
Secondo quanto riferisce il Sole 24 Ore, dopo mesi di confronto con le compagnie, le associazioni dei consumatori Adiconsum, Adoc, Federconsumatori, Cittadinanza attiva e Udicon hanno inviato una lettera al governo, indirizzata alla presidenza del Consiglio, al ministero delle Imprese e del made in Italy e al sottosegretario all’Innovazione Alessio Butti, all’Antitrust e ad Agcom per fare chiarezza sulla situazione.
Con la missiva si chiede di ripensare ai meccanismi dei rincari automatici, cercando anche di evitare ogni tipo di aumento dei costi per gli utenti. Nella lettera però viene chiesto anche un intervento delle autorità sul settore con un’attenzione particolare alle scelte strategiche nell’interesse della collettività.