Il Reddito di cittadinanza cambia faccia ed esclude alcune categorie, non tutti gli attuali percettori continueranno ad avere il sussidio.
Da mesi si parla delle novità relative al Reddito di cittadinanza, doveva essere la MIA poi un sostegno con tre componenti ed adesso si parla di un reddito di inclusione del tutto simile al reddito ma più stringente in termini di controlli.
Verranno create due categorie ma il vero problema è che molti rischiano di restare senza alcun supporto economico poiché non rientrano né nell’una né nell’altra.
Reddito di cittadinanza: a chi spetta e chi sarà escluso
Il nuovo Reddito di cittadinanza si divide in due, da un lato c’è la categoria degli occupabili quindi tutti coloro che sono nella condizione di poter lavorare, dall’altra gli inoccupabili quindi coloro che per età, patologie o altri problemi non possono trovare un impiego. Il governo Meloni quindi fa un taglio netto che imporrà a molti la decadenza del sussidio. I non occupabili sono coloro che rientrano negli over 60, disabili o minorenni. Questi nuclei quindi riceveranno il beneficio proporzionato, poi ci sono gli occupabili quindi tutti coloro che non rientrano in queste categorie e nello specifico chiunque sia compreso tra i 18 e i 59 anni di età e senza impedimenti.

Dal 1° gennaio 2024 si parlerà di Assegno di inclusione anche se guardando agli importi e al funzionamento si capisce che è solo un Reddito di cittadinanza 2.0. Per entrambe le categorie ci sarà un’indennità aggiuntiva, sarà un bonus di 350 euro al mese che si potrà ottenere per un massimo di 12 mesi volto al riconoscimento dell’impegno per la formazione.
Sono 433 mila persone quelle occupabili secondo il governo, quando si parla di occupabili si includono tutti coloro che non rientrano in un nucleo dove ci sono disabili, bambini o ultrasessantenni. In questo caso l’unico beneficio a cui potranno accedere è quello di formazione per un anno, successivamente decadrà e non sarà possibile richiedere il Reddito di inclusione.
Vengono quindi tagliati con il nuovo reddito tutti coloro che possono lavorare, secondo quanto riportato dalla normativa, non rientranti nelle categorie citate. Il nuovo reddito resta a sostegno solo di chi è impedito per disabilità, età o presenza di minore a carico, tutti gli altri non avranno più diritto al beneficio, quindi la platea viene ridistribuita e viene effettuato un taglio importante che porterà sicuramente alla necessità di rivedere delle alternative per poter supportare economicamente i nuclei in difficoltà economica che a partire dal 1° gennaio non avranno accesso al RDC.