Rdc, lo stop ad altri 33mila beneficiari. Ecco i nuovi interventi

Stop al Rdc: dal 1 settembre parte la nuova misura Supporto formazione e lavoro, destinata agli ex percettori

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Newsby Giulia De Sanctis 27 Agosto 2023

“Gentile utente, il 31 agosto terminerà il suo periodo di fruizione del Rdc. Dal 1° settembre parte la nuova misura Supporto Formazione e Lavoro. Info e Faq sui siti Inps e Ministero Lavoro”. Questo è il testo del messaggio che sta arrivando dal 25 agosto ai 32.850 percettori del Reddito di Cittadinanza, per i quali scatta lo stop all’assegno da settembre perché hanno raggiunto i sette mesi di fruizione nel 2023.

Si aggiungono poi gli altri 159mila soggetti che hanno già esaurito il Rdc a luglio: nel complesso saranno circa 229mila le famiglie coinvolte dallo stop al Reddito di cittadinanza, dopo averne fruito per sette mensilità nel 2023, a partire dalla fine di luglio e fino alla fine dell’anno.

Basta Rdc, ora diventa Patto di servizio personalizzato e 350 euro al mese

Famiglie senza minori, disabili e/o over 60: tutti questi soggetti occupabili nonché destinatari del messaggio, se lo vorranno, sta per diventare operativo uno dei due sussidi introdotti dal governo Meloni per sostituire il Rdc.

stop al reddito di cittadinanza
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Si chiama Supporto alla formazione e al lavoro e questo nuovo intervento è destinato agli ex percettori del Reddito di cittadinanza considerati occupabili d’età compresa tra 18 e 59 anni: riceveranno 350 euro mensili per un massimo di 12 mesi, non rinnovabili.

I destinatari di questo messaggio possono rivolgersi ai Centri per l’impiego e sotto scrivere il Patto di servizio personalizzato (PSP).

Saranno così avviati al lavoro o verso un percorso di formazione professionalizzante durante la frequenza del quale possono usufruire (se i richiedenti hanno i requisiti) di un contributo di 350 euro al mese per un massimo di 12 mesi che sarà personale.

Dal 1° gennaio 2024 scatta invece l’Assegno di inclusione (Adi) destinato invece ai nuclei con disabili, minori, over-60 o componenti in condizione di svantaggio.

Entrando un po’ più nello specifico del Supporto Formazione e Lavoro, i richiedenti di questa nuova misura dovranno: sottoscrivere il Patto di attivazione digitale (PAD); – contattare almeno tre Agenzie per il lavoro; – sottoscrivere il Patto di servizio personalizzato; -. avviare un’iniziativa di attivazione al lavoro come indicata nel Patto di servizio. Il beneficio decadrà se non verranno rispettati gli impegni sottoscritti.

La nuova piattaforma e la registrazione al Siisl

L’Inps ha messo a disposizione su tutti i suoi canali un tutorial in grado di accompagnare al meglio il cittadino in questa esperienza. L’infrastruttura tecnologica abilitante di queste nuove misure di inclusine sociale e di contrasto alla povertà sarà il Sistema informativo di inclusione sociale e lavorativa (SIISL), che debutterà sempre dal primo settembre.

una sede Inps
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L’obiettivo è far incontrare domanda e offerta e intercettare anche corsi di formazione e riqualificazione: istituito presso il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e realizzato dall’Inps, punta all’interoperabilità dei diversi sistemi e quindi all’incrocio dei dati: qui confluiranno tra l’altro le proposte dei centri per l’impiego e delle agenzie per il lavoro.

La piattaforma non sarà dunque destinata solo a coloro che non percepiranno più il reddito di cittadinanza, ma anche a quanti si affacciano per la prima volta al mondo del lavoro o desiderano reinserirsi.

La piattaforma permetterà di gestire anche la misura dell’Assegno di inclusione, in vigore da gennaio 2024, destinata ai nuclei in cui siano presenti almeno un minore o un disabile o un over 60 o un componente inserito in programmi di cura e assistenza dei servizi socio-sanitari territoriali.

Dunque gli occupabili, che dall’inizio del prossimo mese potranno richiedere il Supporto per la formazione e il lavoro, un’indennità di 350 euro al mese, per massimo 12 mesi, sono tenuti a registrarsi al Siisl per sottoscrivere un Patto di attivazione digitale ai fini dell’accesso al beneficio, rilasciare la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro e quindi stipulare il Patto di servizio personalizzato, che devono seguire.

Sui siti del Ministero del Lavoro e dell’Istituto, i cittadini-utenti potranno trovare tutti gli aggiornamenti sulle procedure e dettagliate informazioni per orientarsi al meglio in questa fase di transizione.

Stop al Reddito di Cittadinanza per 229.000 famiglie

Secondo le indicazioni fornite dall’Inps, sono in totale 229.080 le famiglie coinvolte dallo stop al Reddito di cittadinanza, dopo averne fruito per sette mensilità nel 2023, a partire dalla fine di luglio e fino alla fine dell’anno.

manifestazioni a Napoli contro lo stop dell'emissione del Rdc
Foto | ANSA/CESARE ABBATE – Newsby.it

Si tratta di famiglie senza minori, disabili o over 60. In particolare, come si evince dai dati dell’ente di previdenza, dopo i primi 154.507 nuclei interessati a fine luglio, altri 33.765 ne seguono a fine agosto.

Per i prossimi mesi se ne stimano altri 17.317 a settembre, 12.784 a ottobre, 6.844 a novembre, 3.863 a dicembre. Sono circa 40.800, dunque, le famiglie che riceveranno la comunicazione tra settembre e dicembre.

Resta la possibilità di essere presi in carico dai servizi sociali entro il 31 ottobre e quindi continuare a fruire del Rdc oltre le sette mensilità, fino a dicembre 2023.

Rispetto agli iniziali 159mila nuclei interessati dalla comunicazione di sospensione del Reddito a fine luglio, circa 4.500 sono stati presi in carico dai servizi sociali e quindi sono rientrati nel beneficio.

Dai dati Inps relativi alle nuove comunicazioni di stop al Reddito, viene fuori che i nuclei familiari che stanno perdendo il reddito di cittadinanza, dopo averne fruito quest’anno per sette mensilità (senza minori, disabili o over-60), nella maggioranza dei casi sono con un solo componente: erano 113.596 sul totale di 154.507 interessati a fine luglio (73,5%) e sono 21.458 su 33.765 a fine agosto (63,5%). L’età media nel complesso è intorno ai 40 anni.

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