Rata del mutuo: scendono i tassi di interesse per l’acquisto di una casa, ma non grazie all’intervento della BCE. Ecco cosa sta cambiando
Nell’ultimo anno sono aumentati i tassi di interesse dei mutui. Oggi però, sembra finalmente esserci una discesa: per la prima volta in un anno i tassi di interesse scendono, come pubblicato dal bollettino mensile della Banca d’Italia, destinato agli interessi dei finanziamenti erogati alle famiglie per l’acquisto dell’abitazione. Quelli di luglio si sono assestati al 4,58%, mentre a giugno erano fermi al 4,65%, ma non grazie agli interventi della BCE.
Rata del mutuo: tassi in discesa, le motivazioni sono sconosciute
Intanto la BCE continua ad alzare l’asticella del costo del denaro, per questo motivo, le persone si chiedono come abbiano fatto i tassi dei mutui a scendere. Non ci sono ancora ragioni chiare, ma molto probabilmente vanno ricercate nel fatto che moltissimi italiani con mutuo hanno scelto la via della surroga. Inoltre, incide anche la scelta dei nuovi mutui tutti a tasso fisso, come abbiamo imparato a vedere, ha un tasso di interesse più basso di quello variabile.
A luglio il 73% dei mutui è a tasso fisso per oltre un anno. Tale percentuale segna il picco più alto del 2023. I mutui a tasso variabile invece, stanno vivendo il loro periodo più nero negli ultimi mesi con un’incidenza del 27%. Questo è il segno che gli italiani, ad oggi, preferiscono la stabilità della rata fissa, anziché l’incertezza della variabile.
Prestiti alle imprese, salgono i tassi
In contro tendenza i prestiti alle imprese. I finanziamenti concessi a imprese e aziende aumentano in modo costante e i nuovi concessi seguono i rialzi della BCE, raggiungendo a luglio il 5,09% contro il 5,04% di giugno.
Questo costo che tende a salire, sta incidente in modo pesante sia sulla domanda di liquidità da parte delle aziende, sia sulla disponibilità degli istituti di credito stessi a concederla portando i prestiti erogati alle imprese a scendere del 4% a luglio, dopo la precedente discesa del 3,2% a giugno.
Un segnale scoraggiante, dato che sicuramente rappresenta una mancata crescita delle aziende, e di conseguenza, dell’economia italiana.

Andamento dei conti correnti
Come mai, se il costo del denaro è in aumento, quello depositato sui conti correnti non viene “retribuito“? All’aumento dei tassi di interesse su mutui e prestiti non è corrisposto un aumento degli interessi corrisposti per i depositi sui conti correnti che, a luglio, si è attestato allo 0,38%.
Qualora si trattasse di un tasso di interesse molto lontano da quello dalla banca, se si richiede un finanziamento a riprova che, anche se il denaro depositato in banca viene utilizzato per finanziare i mutui e i prestiti, non è retribuito allo stesso modo.