Pignoramento pensione: blocco dei limiti e ragione ai cittadini, cosa cambia

Pensioni, pignoramento cosa cambia- Newsby.it
Novità sostanziali riguardo al pignoramento delle pensioni; Il Governo ha rivisto le norme che regolano il trattamento pensionistico.
Se la pensione rischia di essere pignorata, ecco i nuovi limiti per il trattamento previdenziale fissati dal decreto Aiuti bis che modificano la procedura civile apportando un significativo cambiamento. In base alla sentenza della Cassazione 47677/22, si è stabilito che in alcuni casi non è possibile pignorare la pensione ai cittadini. Ecco in che contesti si può impedire il pignoramento della pensione.

Il divieto di pignorare pensioni ha subìto dei cambiamenti che riguardano il tetto, aumentato a 1.000 euro. Come sancito dal decreto Aiuti bis, infatti, tale modifica non consente di toccare pensioni che siano sotto i 1000 euro. Precedentemente, il limite di non pignorabilità della pensione era pari a 750 euro.
Sono tuttavia pignorabili le pensioni che sono superiori a 1.000 euro nei casi stabiliti dalla legge. L’articolo 21 bis ha visto una modifica importante nell’ambito del credito non pignorabile, la legge dell’art.545 del Codice Civile, al 7° comma.
Pignoramento pensioni: i cambiamenti
Nello specifico, si parla del principio in base a cui, a chiunque deve essere assicurato l’introito minimo vitale che deve essere dunque tutelato da eventuali pignoramenti per recuperare crediti.
Così facendo, i pensionati possono vivere in modo degno. L’importo che fa da modello come somma minima vitale è quello dell’Assegno sociale, ossia un beneficio che l’Inps eroga a persone che vivono in condizioni di svantaggio e che cresce ogni anno a seconda delle modifiche all’indice dei prezzi.

Prima del cambiamento, non si poteva intaccare la parte della pensione pari a 1,5 volte l’ammontare della cifra di un Assegno Sociale, ossia 469,03 euro nel 2022 e 503,27 nel 2023. Il tetto ora è cresciuto a due volte l’Assegno Sociale.
Tra le pensioni che non possono essere oggetto di pignoramento ci sono le pensioni in generale, comprese le prestazioni assistenziali, tra cui quella di invalidità e altri assegni di quiescenza.
Il limite di impignorabilità delle pensioni è pari «all’ammontare corrispondente al doppio della misura massima mensile dell’assegno sociale, con un minimo di 1000 euro». C’è inoltre da aggiungere anche che ci sono dei limiti per le pensieri pignorabili, o meglio quelle oltre i 1.000 euro.
Esse infatti possono essere pignorate per un quinto della parte eccedente per tributi nei confronti di Stato, province, comuni e per altri tipi di credito. Il pignoramento, inoltre, che si esegue senza rispetto dei parametri stabiliti, diventa inefficace o in parte o completamente, in base al contesto. Si tratta di una inefficacia che può essere anche segnalata dal magistrato oppure d’ufficio.