Unimpresa ha presentato un report sul tema dei pagamenti che vede l’Italia ultima in eurozona per uso carte, bonifici e moneta digitale. Gli abitanti dello stivale continuano a preferire il contante.
L’Italia si posiziona all’ultimo posto nell’area dell’euro per quanto riguarda l’utilizzo di sistemi di pagamento moderni come carte di credito, bonifici bancari, moneta digitale e altri mezzi elettronici. Questo è quanto emerge da un recente report del Centro studi di Unimpresa che mette in luce una realtà preoccupante per il paese.
Nonostante l’avanzare della tecnologia e la crescente diffusione dei pagamenti digitali a livello globale, in Italia il contante rimane il metodo preferito per effettuare pagamenti e acquisti. Con 199 operazioni pro-capite all’anno senza utilizzo di denaro fisico, l’Italia si trova ben al di sotto della media europea. Questo dato colloca il Belpaese all’ultima posizione nella zona euro, ben distante dai primi classificati come Lussemburgo (8.738 operazioni), Lituania (1.041) e Paesi Bassi (670).
Diversi fattori contribuiscono a questa resistenza verso i sistemi di pagamento digitalizzati. Tra questi vi sono una rete infrastrutturale digitale meno sviluppata rispetto ad altri paesi europei, una generale sfiducia nei confronti dei sistemi elettronici di pagamento e un livello di educazione finanziaria che necessita miglioramenti significativi. Queste barriere culturali ed economiche ostacolano la transizione verso un’economia meno dipendente dal contante.
Giovanna Ferrara, presidente di Unimpresa, sottolinea come non sia corretto generalizzare o criminalizzare coloro che non sono ancora avvezzi all’utilizzo degli strumenti digitali o elettronici per i propri pagamenti. Ferrara evidenzia anche come la proposta legislativa volta a imporre l’utilizzo esclusivo delle carte di credito o dei bonifici bancari sarebbe in contrasto con i principi fondamentali della libertà individuale e della libera circolazione economica garantiti dalla Costituzione italiana.
Il dibattito sull’adozione dei pagamenti digitalizzati in Italia si inserisce in un contesto più ampio relativo alla trasformazione digitale dell’economia globale. Mentre alcuni paesi avanzano rapidamente verso una completa dematerializzazione del denaro fisico, altri mostrano resistenze legate a fattori culturali ed economico-strutturalispecie.
L’Italia si trova dunque davanti a una sfida importante: quella di superare le barriere esistenti, promuovendo allo stesso tempo la sicurezza nelle transazioni digitalizzate ed educando i cittadini sui benefici derivanti dall’utilizzo dei nuovi strumenti, permettendo così al paese non solo di recuperare terreno rispetto agli altri stati membri dell’eurozona, ma anche diventare protagonista nell’innovazione finanziaria.
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