L’obbligo di sostituzione delle caldaie e di ristrutturare casa in linea con la direttiva case green sta facendo molto discutere in Europa.
Questa andrà a determinare nuovi obblighi, condizioni e modalità che porteranno una spesa aggiuntiva per la cittadinanza che non ha ancora chiaro termini e possibilità in questo senso.
L’obiettivo del nuovo obbligo che include in realtà diverse direttive è migliorare l’efficientamento energetico e quindi anche ridurre l’inquinamento generale.
Obbligo sostituzione caldaie e ristrutturazione casa
La nuova legge europea stabilisce l’obbligo di ristrutturare gli edifici e quindi le case che hanno un valore energetico inferiore ad E, l’obiettivo è portare queste ad un miglioramento immediato e, successivamente anche quelle di classe superiore. Sarà un passaggio graduale, prima tutti dovranno raggiungere la classe E entro il 2030, poi la classe D ed entro il 2040 l’obiettivo è quello emissioni zero.

Dal 2025 scatterà il divieto per l’installazione di nuove caldaie a gas quindi per coloro che devono installare un nuovo prodotto. Anche questo è previsto dalla direttiva Case Green che include in realtà diversi dettagli. Insieme alla questione caldaie ci sono le misure che consentiranno agli stati di avere sempre più un impatto ridotto quindi ad esempio come veicolare l’utenza verso dei sistemi ibridi. Dal 2024 potrebbe arrivare anche la sospensione dell’acquisto delle caldaie a gas, per coloro che invece hanno già un prodotto installato probabilmente ci sarà una data di fine ma al momento non è tra un anno, dovrà infatti esserci un supporto economico per consentire a tutti il cambiamento.
Per quanto riguarda invece condizionatori ed elettrodomestici il fine è, anche in questo caso, andare a eliminare quelli che non rispettano la resa migliore sul piano energetico. Attualmente però questi provvedimenti sono direttive, questo vuol dire che sono state diffuse a livello Europeo ma poi saranno attuate dai singoli Paesi che devono emettere la legge relativa, questo perché ognuno si trova in una situazione differente.
Ogni stato membro avrà la possibilità di esentare da questa linea il 22% degli immobili anche se in Italia sicuramente questa possibilità verrà impiegata per gli edifici dello Stato che non sono in linea, quindi di base i privati dovranno certamente attuare ciò che viene richiesto. Anche se gli edifici in Italia non suono nuovissimi, non hanno una situazione così critica tale da non poter migliorare nel tempo, infatti sono molti quelli che hanno fatto lavori di ottimizzazione, cappotto termico e altri interventi in questi ultimi anni, anche grazie ai bonus previsti.