Le patologie che danno diritto al prepensionamento | Ecco tutti i casi previsti

Le patologie che danno diritto al prepensionamento - Facebook
Newsby D T 22 Dicembre 2022

Ci sono alcune patologie che permettono di ricevere una pensione prima del previsto. La misura è valida sia per i lavoratori che per cittadini privi di contributi previdenziali.

Si tratta sicuramente di una situazione non augurabile a nessuno. Il trattamento pensionistico sarebbe predisposto a certe condizioni solo in presenza di alcune patologie. Nella previsione di garantire un’assistenza a persone e famiglie con casi di gravi malattia, viene erogata una pensione in anticipo sui tempi.

Le patologie che danno diritto al prepensionamento
Le patologie che danno diritto al prepensionamento – Facebook

Questo tipo di pensioni sono rivolte a lavoratori e cittadini privi di contributi previdenziali versati. L’inquadramento normativo si rifà al decreto legislativo 503/1992. Il testo è stato modificato nel tempo.

L’iter di verifica delle patologie per il prepensionamento

Per il prepensionamento di cui si è già accennato devono essere certificate alcune patologie. A farlo saranno determinate commissioni mediche, che stabiliranno anche la percentuale di invalidità del soggetto. Verrà quindi stabilito un punteggio per ogni cittadino che facesse richiesta per ricevere l’erogazione della pensione. Pertanto i referti di un qualsiasi medico o specialista non hanno incidenza determinante sulla decisione riconoscere il diritto pensionistico.

A soprintendere tutto c’è la Commissione medica dell’istituto Nazionale della Previdenza Sociale (l’INPS). In ragione di ciò il cittadino verrà esaminato per verificare il riscontro di capacità lavorative ridotte a causa di malattie inficianti. Nel novero delle patologie sono considerate anche quelle di natura psichica e intellettiva. Sono invece escluse le malattie temporanee.

Le patologie che danno diritto al prepensionamento
Le patologie che danno diritto al prepensionamento – AnsaFoto

I casi previsti per la pensione anticipata

Per avere diritto alla pensione di vecchiaia, in condizioni normali, per il settore privato, occorre dimostrare di essere portatori di un handicap pario o superiore all’80%. In alternativa avere 61 anni di età per gli uomini e 56 per le donne. Almeno 20 di contributi. La pensione sarà liquidata nell’arco di 12 mesi a partire dal momento della maturazione dei requisiti. L’ anticipo pensionistico è previsto anche dall’Ape sociale, ovvero per tutti i cittadini con un’invalidità di almeno il 74% e 63 anni di età e 30 di contributi versati. Se la patologia dovesse corrispondere al 75% di invalidità, in questo caso scatterebbero le agevolazioni relative ai contributi. Ogni anno di lavoro effettivo dà diritto a due mesi di contributi aggiuntivi fino a 5 anni dal momento della concessione dell’invalidità.

Ancora chi è invalido nella misura superiore al 66% ha diritto all’assegno di invalidità ordinario. Per ciò è necessario avere almeno 5 anni di contributi, tre di cui versati nei 5 anni precedenti. Per i soggetti inabili al lavoro la percentuale sale al 100%, in quanto non è possibile condurre un’attività lavorativa. Per tutti coloro che non hanno invece contributi, questi potranno ricevere una pensione di invalidità civile in caso di invalidità al 74%; o al 100%. In aggiunta si può avere diritto a prestazioni assistenziali a seconda dell’età e della patologia riscontrata. Basti pensare a sordi, cechi, muti, minorenni o comunque soggetti non autosufficienti. Previsti anche i casi di depressione.

La presentazione della domanda

La domanda per ottenere la misura di prepensionamento va istruita sul portale istituzionale INPS, con cui si accede con SPID, Cie o Cns. Oppure ricorrendo all’operatore del Contact center al numero 800 164 (rete fissa) o 06 164 164 (cellulare). In alternativa è possibile recarsi presso un patronato. Il richiedente sarà poi convocato da una commissione medica per il riscontro della patologia e l’eventuale percentuale di invalidità.

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