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ECONOMIA

Lavoro, altro che “posto fisso” | Che cosa cercano i giovani? Il sondaggio

Il lavoro sta cambiando, e le giovani generazioni se ne sono accorte. In Italia come nel resto del mondo. Tanto che il mito del “posto fisso” decantato (e cantato) da Checco Zalone appena sei anni fa in Quo vado? è ampiamente superato. Non solo perché rappresenta una chimera, ed è così da oltre un decennio, ma anche perché non è nemmeno più ciò che Millennials e Generazione Z cercano. Almeno, secondo un autorevole sondaggio.

A condurlo è stata Hilton, che ha raggiunto circa 1000 giovani per sentire da loro quali siano gli obiettivi che si prefiggono al lavoro e a quali valori non sono disposti a rinunciare. Hanno risposto, come detto, Millennials (persone di 26-41 anni di età) ed esponenti della Gen Z (18-25). Il risultato è che, nella società pandemica e post pandemica, valori ed esigenze sono decisamente cambiati rispetto al passato. Ecco come.

Lavoro: le nuove esigenze di chi ha meno di 40 anni

Se infatti un tempo ciò che si cercava maggiormente da un impiego erano stabilità e salario adeguato, ora sembra non essere più così. Per i giovani è infatti fondamentale un luogo di lavoro dall’ambiente sereno, e che permetta di viaggiare spesso. Più concretamente, invece, si cercano soprattutto orari flessibili. Una contraddizione solo apparente con il mito della stabilità, che torna invece quando si scopre che la mansione deve anche presentare obiettivi precisi.

Foto | Pixabay | mohamed_hassan

Tra il migliaio di 18-41enni che il sondaggio ha coperto, infatti, si scopre che l’88% di loro cerca un lavoro in cui le interazioni sociali siano buone. Molto vicina la percentuale di chi cerca occupazioni in cui sia alta l’attenzione per la salute mentale. Si tratta dell’87%, e il tema appare molto più delicato di quanto non sembri. Un notevole 18% degli intervistati, infatti, ha riferito di aver valutato un cambio di occupazione proprio per le preoccupazioni dovute al proprio benessere psicologico.

Anche altri temi appaiono molto cari per Millennials e Gen Z, tanto da cercarli non solo nelle rispettive battaglie quotidiane ma anche al lavoro. L’84% di loro cerca infatti un ufficio in cui sia centrale l’inclusività, l’80% uno in cui sia forte l’impegno sul sociale o verso la salvaguardia dell’ambiente. Come detto, importante è anche la possibilità di lavorare viaggiando o viceversa (lo è per il 72% degli intervistati). Paradossalmente molto meno cercata è la possibilità di gestire a piacimento il tempo libero (61%).

Foto | Unsplash | Annie Spratt

Il sondaggio offre comunque una panoramica sul mondo del lavoro in cui molti giovani avvertono l’esigenza di cambiare. Chi ha valutato un cambio di mansione nell’ultimo anno è infatti il 60% del totale. I settori più ambiti sono quello dell’ospitalità (49%), la programmazione (31%) e la ristorazione (30%). Il 50% degli intervistati vuole potenziare la conoscenza delle lingue straniere (non per forza solo l’inglese), il 18% spera di riciclarsi nel mondo del marketing, il 17% in quello dei contenuti social. Lontanissime le occupazioni più tradizionali, in settori come trasporti (8%) o edilizia (5%).

Marco Enzo Venturini

Giornalista pubblicista dal 2018, entrare nell'albo è stato contemporaneamente un traguardo e una nuova partenza di una rincorsa iniziata sei anni prima scrivendo per diverse realtà editoriali sul suolo nazionale. O forse già quando, a cinque anni, il mio gioco preferito era una vecchia macchina da scrivere di famiglia. Appassionato di politica, geografia, cinema e sport, oltre che della lingua italiana: mi piace provare a scrivere ciò che vorrei leggere.

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