Oggi, sabato 5 giugno, è stato raggiunto un accordo storico tra i ministri delle Finanze del G7. Questo riguarda la tassazione minima, a livello globale, per i profitti delle grandi multinazionali. L’accordo, secondo quanto emerso, punterebbe soprattutto a colpire le aziende big del settore tecnologico, come Microsoft e Amazon.
Ad annunciare l’accordo storico al G7, attraverso un post su Twitter, è il cancelliere britannico Rishi Sunak. Questo, secondo quanto emerso, prevederebbe una tassazione minima del 15% sui profitti delle grandi multinazionali. Inoltre, questa tassazione andrebbe applicata a livello globale. Il passaggio della proposta al G7 è fondamentale, in vista di un’approvazione della regola a livello di G20.
“Oggi a Londra abbiamo compiuto un grande passo verso un accordo globale senza precedenti sulla riforma della tassazione delle imprese”. A dirlo è il commissario Paolo Gentiloni. “È stato un incontro molto positivo che ci ha permesso di costruire ponti su questioni cruciali”.
E ha aggiunto: “Le possibilità di un accordo globale sono notevolmente aumentate. Ora dobbiamo fare l’ultimo miglio per espandere questo consento ai membri del G20 e a tutti i Paesi coinvolti nel quadro inclusivo dell’Ocse. La Commissione contribuirà attivamente a queste discussioni multilaterali in corso per garantire il raggiungimento di un accordo ambizioso a luglio”.
A commentare l’accordo raggiunto a Londra durante il G7 è anche Bruno Le Maire, ministro dell’economia francese: “è un punto di partenza. Nei prossimi mesi ci batteremo perché sia la più alta possibile. La battaglia proseguirà al G20, all’Ocse ma oggi è stata raggiunta una tappa storica”. Inoltre, Le Maire ha sottolineato come, già da 4 anni, ci sia un costante impegno per una giusta tassazione del digitale e “una tassazione minima delle imprese”.
Inoltre, anche la segretaria al Tesoro americana, Janet Yellen, ha commentato su Twitter l’accordo raggiunto al G7: “I ministri delle finanze del G7 hanno assunto oggi un impegno significativo e senza precedenti che fornisce uno slancio straordinario verso il raggiungimento di un’imposta minima globale con un’aliquota di almeno il 15%”.
La tassa globale, secondo Yellen, aiuterà l’economia mondiale a prosperare “livellando le condizioni per le imprese e incoraggiando i Paesi a competere su basi positive, come l’istruzione e la formazione della nostra forza lavoro e gli investimenti in ricerca, sviluppo e infrastrutture”.
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