L’Agenzia delle Entrate ha comunicato una vera rivoluzione per la dichiarazione dei redditi a partire da quest’anno per le spese in farmacia.
Un sistema che cambia, viene semplificato e diventa anche più tecnologico. Qualcosa a cui bisognerà abituarsi ma nel tempo renderà tutto più semplice.
Ciò vale per ogni tipo di acquisto effettuato in farmacia, sia di medicinali che di altro tipo come presidi utili alla persona.
Dichiarazione dei redditi: cambiano le spese farmaceutiche
Novità importanti in arrivo per la dichiarazione dei redditi e in particolare per le voci di spesa riguardanti gli acquisti in farmacia, i prodotti medici e tutto ciò che rientra in questa voce come l’acquisto di cerotti, integratori e generi di prima necessità .

Durante la dichiarazione ci sono delle sezioni da dedicare all’acquisto di prodotti medici, spese mediche o veterinarie, eventuali spese per persone disabili in famiglia, acquisto di dispositivi come gli occhiali o strumenti per l’ortopedia. Quasi tutti i pagamenti si effettuano in modo tracciabile quindi comunque si possono sempre verificare, quando si paga in contati non c’è modo di dimostrare il pagamento, per questo risulta essenziale sempre conservare lo scontrino e avere quindi prova di ciò che è stato acquistato. Nello stesso è riportata la specifica del prodotto a cui si può risalire, i costi e anche il codice fiscale, affinché questa somma vada direttamente a rientrare nel calcolo finale per l’INPS.
Sono previste infatti delle detrazioni apposite, quindi degli sconti applicati sulle tasse da pagare che possono risultare poi anche a credito e quindi permettere alla persona di avere dei soldi. Per gli acquisti in farmacia il contribuente era obbligato a conservare lo scontrino e questi poi andavano sistemati e consegnati al commercialista all’atto della dichiarazione perché talvolta alcune spese c’erano e altre no e quindi bisognava inserirle manualmente. Oggi però non c’è bisogno di fare questo passaggio, tutte le spese finiscono nel cassetto fiscale quindi la persona può controllare man mano che ci sia tutto ed eventualmente fare la segnalazione.
Il chiarimento è stato dato proprio dall’Agenzia delle entrate a giugno che ha spiegato come la conservazione dello scontrino non è più necessaria, le spese sono tutte automatiche e per verificare si può anche accedere con lo SPID alla propria tessera sanitaria dove ci saranno tutte le voci e i dettagli utili.
Questo cambiamento è veramente importante perché di fatto elimina tutti quei possibili errori che capitano nel trascrivere una determinata voce di spesa oppure nel consegnare centinaia di scontrini volanti al commercialista. La cosa sostanziale però è fare controlli periodici, quindi ad esempio accumulare dieci scontrini e poi verificare che siano presenti tutti.