Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il PNRR, è il piano strategico realizzato dal governo italiano per accedere ai fondi europei del programma Next Generation EU, con l’obiettivo di far fronte alla crisi derivata dal Covid-19, implementando settori cruciali dell’economia.
Per l’Italia sono stati stanziati 191,5 miliardi di euro per il raggiungimento di 6 missioni suddivise in 16 componenti e 48 linee di intervento. Il PNRR è stato approvato a luglio 2021 e copre un periodo di azioni che vanno dal 2021 al 2026.
Per il nostro paese rappresenta una grossa occasione di crescita e permette di migliorare alcuni asset strategici.
Nel 2021 sono stati pubblicati i primi bandi destinati alle imprese per presentare progetti in linea con quanto stabilito nel piano, ma solo un’impresa su tre è pronta per rispondere ai bandi e agli aiuti del PNRR. Pesa su di loro l’incertezza del mercato a seguito dello scoppio del conflitto in Ucraina, che ha determinato un aumento dei prezzi dell’energia e un rallentamento nell’approvvigionamento di materie prime. Saranno questi nodi da sciogliere per l’intera comunità europea, e ci si sta anche muovendo per prorogare i tempi per la consegna dei progetti e far slittare alcuni obiettivi.
Dalla rivoluzione digitale alle infrastrutture, il PNRR resta comunque uno snodo importante per le imprese che vogliono recuperare dalle perdite causate dal Covid19.
Il PNRR contiene alcuni obiettivi strategici condivisi con l’Unione Europea: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, reindustrializzazione e inclusione sociale.
Il programma è articolato in 6 grandi missioni, ossia delle macro-aree che identificano il tema principale, e per ognuno di esse sono stati stabiliti degli obiettivi via via più specifici.
Le sei missioni sono:
Per ogni missione è stato riservato un pacchetto di aiuti.
Le risorse sono state distribuite in base alle valutazioni strategiche della commissione che ha elaborato il progetto. Gli investimenti più consistenti si sono concentrati su rivoluzione verde e transizione ecologica, con 59,47 miliardi e digitalizzazione con 40,2 miliardi stanziati. Parliamo di due tematiche fondamentali per il futuro delle aziende, sempre più orientate alla svolta green e ad un’ottimizzazione dei processi produttivi mediante tecnologie di automazione.
Le attività del PNRR sono oggetto di costante monitoraggio per verificare l’andamento dei lavori ed essere certi di raggiungere gli obiettivi stabiliti. Gli interventi del PNRR dovranno essere realizzati ad opera delle Amministrazioni centrali o locali e il controllo sia finanziario sia fisico dev’essere assolutamente garantito per individuare con tempestività eventuali irregolarità.
Per le imprese che desiderano lavorare con i fondi del PNRR è quindi fondamentale avere dei software di reportistica per favorire la gestione delle performance e verificare gli avanzamenti con rapidità. In questi casi affidarsi ad aziende che operano nel settore del controllo di gestione è indispensabile per scegliere il giusto strumento: scopri come qui. Il PNRR potrebbe inoltre rappresentare un’occasione per promuovere sistemi di automazione che permettono alla PA di recuperare terreno in termini di digitalizzazione e ottimizzazione dei sistemi. Occorre quindi prepararsi per elaborare progetti che contengano le tecnologie più avanzate e le metodologie più sostenibile per sfruttare appieno le potenzialità del PNRR.
"Non si è mai fatto nulla per regolare il turismo, la politica non lo fa…
Vannacci è toscano, 56 anni, 37 passati in divisa con il basco amaranto dei parà,…
Il rappresentante dell'Eliseo a 360° sull'Europa nel discorso alla Sorbona, da una "difesa comune", all'economia:…
In Italia sono diversi i partiti politici che inseriscono il nome del leader all'interno del…
Il 25 aprile è una festa nazionale, simbolo della Resistenza, della lotta partigiana condotta dall’8…
Dopo l’approvazione del Congresso statunitense, è arrivata anche la firma di Joe Biden che conferma…