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Nel corso della cerimonia di chiusura dell’anno accademico dell’Accademia dei Lincei c’è stato un intervento di Mario Draghi. Il presidente del Consiglio ha parlato dell’emergenza coronavirus e del suo impatto sulla crisi economica.
“A più di un anno dall’esplosione della crisi sanitaria, possiamo finalmente pensare al futuro con maggiore fiducia. La campagna di vaccinazione procede spedita, in Italia e in Europa. Dopo mesi di isolamento e lontananza, abbiamo ripreso gran parte delle nostre interazioni sociali. L’economia e l’istruzione sono ripartite. Dobbiamo però essere realistici. La pandemia non è finita. Anche quando lo sarà, avremo a lungo a che fare con le sue conseguenze. Una di queste è il debito: la crisi economica iniziata lo scorso anno non ha precedenti nella storia recente. Si è trattata di una recessione causata in gran parte da decisioni prese consapevolmente dai governi“, ha aggiunto Draghi.
Draghi ha sottolineato che “le previsioni attuali della Commissione indicano un aumento del PIL quest’anno in Italia e nell’UE del 4,2%. Credo che queste stime verranno riviste al rialzo, anche in maniera significativa. La fiducia di consumatori e imprenditori sta tornando. La BCE ha indicato che intende mantenere condizioni finanziarie favorevoli. Con il recedere dell’incertezza, l’effetto espansivo della politica monetaria acquisirà ancora più forza. Famiglie e imprese sono più disposte a prendere a prestito e investire quando il futuro è più sicuro“.
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