ECONOMIA

Cosa significa essere un “Paese ostile” per la Russia

La Russia risponde alle sanzioni occidentali dopo l’invasione dell’Ucraina. Sanzioni che il presidente russo, Vladimir Putin, sabato ha equiparato a “una dichiarazione di guerra”, elencando poi tutti i Paesi che hanno approvato delle misure economiche restrittive contro Mosca.

Nazioni che sono ora confluite in un elenco di “Paesi ostili” approvato oggi, 7 marzo, dal governo russo. La lista, riferisce la Tass, comprende: Usa; Canada; Stati membri dell’Unione europea (dunque anche l’Italia); Regno Unito (inclusi Jersey, Anguilla, Isole Vergini britanniche, Gibilterra); Ucraina; Montenegro; Svizzera; Albania, Andorra; Islanda; Liechtenstein; Principato di Monaco; Norvegia; San Marino; Macedonia del Nord; Giappone; Corea del Sud; Australia; Micronesia; Nuova Zelanda; Singapore; Taiwan. Ma cosa significa essere un “Paese ostile” per la Russia?

Russia, la risposta di Mosca alle sanzioni occidentali

Secondo il Cremlino, tutti gli Stati e i territori sopra elencati hanno commesso “azioni ostili” nei confronti della Federazione Russa, delle sue aziende e dei suoi cittadini imponendo delle sanzioni come reazione all’invasione dell’Ucraina. Ciò comporta una serie di conseguenze soprattutto sul piano economico.

Foto | Pixabay

Nello specifico, si legge nell’atto del governo russo, “lo Stato, i cittadini e le società russi che hanno obbligazioni in valuta estera nei confronti di creditori stranieri che rientrano nell’elenco dei Paesi ostili potranno pagarli in rubli. Un debitore russo può dunque chiedere a un istituto di credito del Paese di aprire un conto speciale a nome del creditore estero per trasferire l’equivalente in rubli della cifra dovuta al tasso di cambio stabilito dalla banca centrale il giorno in cui avviene il trasferimento di denaro.

Questa nuova disposizione è temporanea e vale per tutti i pagamenti che superano il tetto dei dieci milioni di rubli al mese. Cifra che, a seguito della svalutazione dopo l’inizio del conflitto, al cambio attuale si aggira attorno ai 79mila euro.

Nei giorni scorsi, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, aveva dichiarato che, di fatto, tutti i Paesi che hanno imposto delle sanzioni alla Federazione Russa sono da ritenere “ostili”, anche se non fanno parte dell’elenco approvato dal governo. Una prima versione di questo documento è stata introdotta a maggio del 2021 e inizialmente comprendeva solo Stati Uniti e Repubblica Ceca, ai quali erano state imposte limitazioni alla propria attività diplomatica in Russia.

Foto Pixabay | Romi_Lado

Il 1° marzo il Cremlino aveva infine annunciato delle restrizioni commerciali nei confronti dei Paesi ritenuti ostili. In particolare, tutte le transazioni che riguardano titoli, beni immobili o forniture di prestiti in rubli devono ricevere un’autorizzazione speciale da parte della Commissione governativa speciale che si occupa di investimenti esteri.

Alessandro Boldrini

Classe 1998, laureato in Scienze Umanistiche per la Comunicazione alla Statale di Milano, sono giornalista pubblicista dal 2019. Mi occupo di cronaca nera, giudiziaria e inchieste sulla criminalità organizzata. Ho mosso i primi passi nella cronaca locale, fino a collaborare con il quotidiano statunitense The Wall Street Journal. Sono un attivista antimafia e partecipo come relatore ad assemblee pubbliche sul tema al fianco di magistrati ed esperti del settore. Amo il calcio, la musica, il cinema e la fotografia.

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