Contratto di convivenza, tutti i diritti in più rispetto alle coppie di fatto: quello che devi sapere

Contratto convivenza - Newsby.it
Newsby Flavia Scirpoli 13 Ottobre 2023

In Italia c’è la coppia di fatto e quella registrata. In questi casi la coppia può redigere il contratto di convivenza. Ecco cos’è.

Tante coppie in Italia decidono di non sposarsi. Si denota così la cosiddetta coppia di fatto. Oltre a questa, esiste anche la coppia registrata. Sia la coppia di fatto che quella registrata possono redigere il contratto di convivenza con cui possono accordarsi sugli aspetti patrimoniali della propria vita di coppia. Il contratto in questione va redatto in forma scritta, a pena di nullità, con atto pubblico o scrittura privata con sottoscrizione autenticata da un notaio o da un avvocato che ne attestano la conformità alle norme imperative e all’ordine pubblico. Dalla sua sottoscrizione derivano diversi diritti e anche dei limiti. Ecco quali.

Contratto di convivenza: i diritti e i limiti della coppia

Per potersi stipulare un contratto di convivenza, è necessario che la convivenza di fatto risulti da una corrispondente iscrizione anagrafica. Inoltre i conviventi, maggiorenni e non interdetti, devono essere liberi da vincolo matrimoniale o di unione civile.

Contratto di convivenza: diritti e limiti della coppia
I diritti della coppia con il contratto di convivenza – newsby.it

Una volta stipulato questo contratto, ne discendono dei diritti per la coppia. Ad esempio ne consegue che la coppia può regolare le spese in comune, stabilire ad esempio che uno o entrambi i coniugi possano vivere all’interno dell’appartamento per un certo numero di anni, decidere che uno mantenga l’altro a fronte della coabitazione nell’immobile di proprietà, prevedere una somma unica in caso di separazione, decidere le sorti della casa in caso di separazione, stabilire l’ammontare degli alimenti, la loro durata, la parte obbligata al versamento e le modalità di pagamento degli stessi, in caso di cessazione della convivenza.

Oltre a questi diritti, alla coppia non spettano diverse cose: non si diventa eredi uno dell’altro e quindi l’unico modo per nominarsi è farlo in un testamento. Non si ha diritto alla pensione di reversibilità né all’assegno di mantenimento. Bisogna però riconoscere e prendersi cura dei figli così come del proprio partner. Il contratto di convivenza si scioglie in diverse circostanze:

  • a causa della morte dei contraenti
  • per successivo matrimonio o unione civile dei conviventi tra loro o con terze persone
  • per accordo delle parti formalizzato in un atto avente la medesima forma del contratto originario
  • a seguito di recesso unilaterale, sempre redatto nella predetta forma e notificato all’altro convivente

La risoluzione (e le eventuali modifiche del contratto) vanno registrate all’anagrafe e annotate nel certificato del contratto di convivenza.

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